Appalti a Ercolano, regali per pilotare gare: a un politico locale del Pd soldi e l’installazione gratis di una caldaia

Procura di Napoli (foto Kontrolab)
di Dario Striano

Anche l’acquisto e l’installazione gratuita di una caldaia dal valore di mille euro rientrerebbe nell’accordo corruttivo tra esponenti della politica ercolanese e alcuni imprenditori che in città si sono aggiudicati appalti pubblici. Così come la promessa di assunzione di manodopera per i cantieri. Sono i particolari che emergono dall’indagine diretta dai pubblici ministeri Celeste Carrano e Valter Brunetti della procura di Napoli su presunte irregolarità nell’assegnazione di lavori pubblici a Ercolano. L’inchiesta si è tradotta in un avviso di chiusura indagine per ben 27 indagati: politici, tecnici e imprenditori, accusati a vario titolo di turbativa d’asta, falso ideologico, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato. Una rosa di ipotesi di reato che riguarda tre appalti: la realizzazione della caserma dei carabinieri, il restauro di Villa Campolieto (vicenda rispetto alla quale è indagata l’ex sindaco e parlamentare Luisa Bossa) e i lavori di Pugliano. Una rosa di ipotesi che racchiude, limitatamente ad alcune posizioni, anche storie di corruzione. Nel periodo compreso tra agosto e dicembre 2014, Salvatore Solaro, all’epoca componente dell’esecutivo di Vincenzo Strazzullo, avrebbe infatti ricevuto diversi benefici dall’azienda Nuova Cooperativa Campania «per compiere atti contrari ai doveri d’ufficio» rispetto all’appalto della costruzione della caserma. E più specificatamente «per esercitare sul responsabile unico del procedimento», il tecnico comunale Andrea Ripoli, e sul direttore dei lavori Pietro D’Angelo, «indebite pressioni volte all’emissione di atti amministrativi falsi e alla presentazione e all’approvazione di varianti nei lavori». Tra i benefit vi sarebbe stata anche – nel mese di novembre 2014 – «l’utilità consistita nell’acquisto e nella installazione gratuita di una caldaia dal valore di mille euro da parte dei tecnici della NCC presso l’abitazione di Salvatore Solaro».
Non solo: il politico, esponente del Partito democratico nella squadra di governo dell’ex primo cittadino ercolanese, avrebbe anche intascato presso la sede della società appaltatrice del cantiere, sita in Fuorigrotta, la somma di 2mila euro in contante. Soldi a cui andrebbero aggiunti i 17mila euro versati in due tranches di pagamento sempre dalla Nuova Cooperativa Campana grazie «all’intermediazione di un’altra azienda», la Tedil srl. Il rappresentante legale della società a responsabilità limitata, Giuseppe Terlizzo, anche lui indagato, avrebbe infatti «disposto due bonifici bancari», rispettivamente ammontanti a 8 mila euro e a 9 mila euro, «in favore della SAAB progetti srl». La ditta amministrata proprio da Solaro.
In particolare, i soldi versati dalla Tedil nelle casse dell’azienda di Solaro sarebbero stati girati tramite «un bonifico bancario di 25mila euro» disposto dalla NCC «per il pagamento di prestazioni di fatto mai eseguite» dalla srl di Giuseppe Terlizzo «in favore della Nuova Cooperativa Campania».
Nel patto corruttivo tra imprenditoria e camorra infine sarebbe coinvolto anche un altro assessore della giunta Strazzullo, Ferdinando Pirone (Sel), delegato alle politiche sociali cittadine. E lo stesso sindaco, oltreché un consigliere comunale. I tre, secondo quanto descritto dall’accusa, avrebbero «accettato la promessa da parte di Bianconcini Manlio», rappresentante legale della NCC, «e di Pisciotta Raffaele», geometra dell’azienda, di ricevere «utilità consistite nell’assunzione e nella promessa di assunzione di manodopera segnalata dai suddetti pubblici ufficiali».
Anche all’ex parlamentare ed ex sindaco Luisa Bossa, sarebbe stata garantita l’assunzione di una persona da lei segnalata. Dalla ditta “Campolieto Società Consortile srl” che si sarebbe così aggiudicata con questa promessa un altro appalto finito nel mirino della procura napoletana. Quello del restyling di Villa Campolieto. Una circostanza che è costata all’ex sindaco ‘anticamorra’ l’accusa di turbativa d’asta.

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giovedì, 22 Marzo 2018 - 13:03
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