Pomigliano d’Arco, licenziato dalla Fiat Mignano si cosparge di benzina sotto casa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio

Mimmo Mignano

Si è cosparso il capo di benzina e andato sotto casa di Luigi Di Maio a Pomigliano d’Arco. Protagonista dell’estrema protesta è Mimmo Mignano, uno dei cinque operai della Fiat per i quali la Corte di Cassazione ha confermato il licenziamento. Mimmo Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore, furono licenziati nel 2014 dopo aver inscenato il suicidio dell’ad di Fiat Marchionne, cui attribuivano la responsabilità di un suicidio vero di una collega di Acerra. Secondo la Cassazione, che ha cancellato la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Napoli, che nel 2016 ne avevano risposto il reintegro nel posto di lavoro, «le modalità espressive della critica manifestata dai lavoratori hanno travalicato i limiti di rispetto della democratica convivenza civile, mediante offese gratuite, spostando una dialettica sindacale, anche aspra su un piano di non ritorno che evoca uno scontro violento e sanguinario», con «un comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che sta alla base del rapporto di lavoro». Intanto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio domani mattina sarà a Pomigliano per incontrare il management dell’azienda Leonardo per fare il punto sulle nuove strategie del comparto dell’aerospazio in Campania e definire eventuali azioni per il rilancio dei siti di Pomigliano e Nola. Il giovane ministro, nativo proprio di Pomigliano d’Arco, rischia di trovare una situazione incandescente.

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mercoledì, 6 Giugno 2018 - 17:59
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