Appalto pulizie del Cardarelli,
c’è l’esposto alla Corte dei Conti

di Dario Striano

Una nuova battaglia legale. Un’altra guerra a suon di ricorsi ed esposti tra l’azienda “Florida 2000 srl” e l’ospedale Cardarelli di Napoli. Nei giorni scorsi la ditta, (solo) per un breve periodo aggiudicataria dell’appalto di pulizie nel nosocomio napoletano, assistita dall’avvocato Giovanni Pascone, ha depositato presso la procura della Corte dei Conti (sezione giurisdizionale della Campania – Napoli) un esposto «per danno alle finanze pubbliche» a carico del direttore generale dell’Azienda ospedaliera “A. Cardarelli”, l’ingegnere Ciro Verdoliva, dovuto «alle gravi inadempienze relative al mantenimento del contratto d’appalto, per la pulizia della struttura ospedaliera». A ‘supportare’ l’istanza, la delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione del 29 dicembre 2017 che difatti «ha censurato le modalità di esecuzione di un appalto» – ha sostenuto il legale Pascone – importante che vede impiegati più di 350 lavoratori e conteso da quasi 4 anni.

L’inizio della battaglia legale
Una vicenda spinosa che vede scontrarsi le due ditte, “Romeo Gestioni” e “Florida 2000 srl”, da luglio 2014. Da quando in pratica fu emesso il bando di gara per la pulizia dell’ospedale partenopeo su committenza dell’Aorn (Azienda ospedaliere di rilevanza nazionale) “A.Cardarelli”. Una gara d’appalto che fu inizialmente vinta, tra le polemiche, dalla Romeo Gestioni, che riuscì a posizionarsi prima in graduatoria precedendo proprio la Florida 2000. Determinante per la vittoria fu l’offerta economica presentata dalla ditta, ritenuta non solo «più performante», ma anche in grado di «consentire al Cardarelli il risparmio complessivo di circa 20 milioni di euro in quattro anni per la gestione della complessa gamma di pulizie di cui necessita la grande azienda ospedaliera». Pochi mesi dopo però la seconda classificata presentò un ricorso, poi vinto al Tar, segnalando presunte «irregolarità», con riferimento ad una «rinegoziazione» che non sarebbe stata consentita dalla legge. Tramite «un accesso agli atti», i legali della Florida 2000 avrebbero scoperto che «l’importo pattuito dalla Romeo per l’espletamento dei servizi pulizia» sarebbe lievitato «di 400mila euro rispetto all’importo offerto in sede di bando di gara». Circostanza che permise alla Florida di vincere il ricorso, a sua volta però impugnato dinanzi alla Giustizia amministrativa. Il Consiglio di Stato nel luglio 2015 assegnò quindi nuovamente alla Romeo «l’aggiudicazione definitiva della procedura di gara».

L’intervento dell’Anac
Tutto finito? Manco a dirlo, perché a dicembre 2017 sulla questione è intervenuta poi l’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone che, interessatasi alla vicenda dopo diversi esposti, ha censurato come «insufficienti» le «motivazioni relative agli incrementi in fase esecutiva dell’importo dell’appalto». Forte della delibera dell’Anac, la Florida 2000, il 17 aprile scorso, ha depositato a Palazzo Spada una nuova «richiesta di revocazione straordinaria dell’appalto». E, così, il Consiglio di Stato ha accolto in via precauzionale il  ‘ricorso impugnato’ dalla ditta arrivata seconda, sospendendo anche «l’esecutività della sentenza emessa a luglio 2015».

L’ultimo atto
Il tutto in attesa della camera di consiglio, prevista per il prossimo 7 giugno, durante cui l’organo ausiliare amministrativo si riunirà in composizione collegiale per decidere sull’annosa vicenda, ora arricchitasi di un nuovo capitolo. Una nuova battaglia che si consumerà dinanzi alla Corte dei Conti della Campania.

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mercoledì, 6 Giugno 2018 - 10:53
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