Caserta, raffica di furti fuori le scuole: i genitori portavano i figli in classe, la banda ripuliva le auto. Ci sono 6 indagati

carabinieri

Ci sono stati mesi in cui, nella città di Caserta, accompagnare i figli a scuola significava rischiare di vedersi derubati di quanto si lasciava in macchina. Una banda di ladri, organizzata di tutto punto, aveva infatti scelto tre istituti scolastici come terreno di caccia. Il sistema era semplice collaudato: si attendeva che un genitore chiudesse l’auto per accompagnare il figlio all’interno della scuola e si entrava in azione. Si aprivano le portiere della vettura e si prelevava tutto quello che vi era all’interno. A volte il colpo andava male. Altre volte invece si riusciva a mettere le mani su borse, computer, telefonini, su portafogli e dunque anche su soldi o carte di credito. Via G.M. Bosco, corso Giannone e via Ruggiero si erano così improvvisamente trasformate in zone pericolose. Ma analoghi colpi sono stati messi a segno anche a Pompei, Scafati e Prato.

Nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Caserta, stamattina sei persone (residenti a Napoli e a Villaricca) sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vedere in accoglimento della richiesta avanzata dalla procura.  Molte delle persone finite nel mirino della procura sono legate da vincoli di parentela: il promotore dell’organizzazione aveva inserito nella banda anche il figlio e i nipoti. Nello specifico quattro persone sono state sottoposte ai domiciliari, mentre altri due indagati sono stati colpiti da un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza. Cinque indagati rispondono del reato di furto, mentre un sesto indagato è accusato solo di ricettazione dei beni sottratti. Quest’ultimo, secondo l’accusa, di occupava principalmente di resettare telefonini cellulare ed apparti informatici allo scopo di rivenderli.

Le indagini abbracciano il periodo temporale che va da settembre 2016 a febbraio 2017 e hanno consentito agli investigatori di contestare agli indagati 15 furti commessi a Caserta tra le 8 e 9.30 del mattino in via G.M. Bosco, corso Giannone e via Ruggiero. E’ emerso che la banda si serviva di dispositivi elettronici (‘Jammer’) per inibire la chiusura elettronica delle portiere.

La svolta nelle indagini si è avuta il 15 novembre del 2016 con l’arresto in flagranza di A.A., bloccato nei pressi della Scuola Materna Statale ‘Lorenzini’, in via G.M. Bosco, mentre stava portando via una borsa dal cofano di una macchina. Le indagini si sono poi avvalse anche delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza degli istituti bancari dove sono state utilizzate le carte bancomat rubate.

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martedì, 26 Febbraio 2019 - 13:22
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