Eternit, l’amianto killer a Bagnoli: comincerà domani il processo al magnate svizzero, accusato di 8 decessi

Tribunale Giustizia

Si aprirà domani (sabato 12 aprile), davanti ai giudici della seconda sezione della Corte di Assise di Napoli, il processo Eternit bis a carico dell’imprenditore svizzero Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, per aver procurato la morte di otto persone stroncate da un cancro provocato dall’esposizione all’amianto nello stabilimento Eternit (ormai dismesso) a Bagnoli. Il rinvio a giudizio è stato deciso il 25 gennaio scorso dal giudice dell’udienza preliminare Alessandra Ferrigno.

«La prescrizione della Cassazione del primo processo, – sottolinea in una nota l’associazione ‘Mai più amianto’ – ha frustrato le ansie e aspettative di giustizia e risarcimento di migliaia di famiglie e superstiti, soprattutto perché ha confermato le responsabilità dei proprietari. “Mai Piu’ Amianto”, auspica «una doverosa correzione di rotta, una conclusione esemplare, per il rispetto per chi ha sofferto e ancora soffre, per affermare in uno Stato di Diritto che non esiste l’impunità per chi si è macchiato di reati così gravi: 134 morti per tumore polmonare, 9 casi di cancro alla laringe, 258 casi di asbestosi, 65 casi di mesotelioma e molti altri casi di malattie asbesto correlate tra ex-lavoratori e cittadini abitanti nei paraggi».

Nella nota l’associazione chiede anche che «si proceda alla bonifica dei tanti focolai di amianto, ancora presenti e diffusi su tutto il territorio campano, si attivi il registro del mesotelioma, la sorveglianza sanitaria per gli ex esposti, incrementare il Fondo nazionale per le vittime sul lavoro e per i cittadini coinvolti, per il risarcimento automatico per i familiari delle vittime. Si proceda alla riclassificazione del reato: gli infortuni mortali vanno equiparati a omicidi sul lavoro come accaduto per quelli sulla strada, basta con l’impunita’ e con lo scaricabarile delle responsabilità verso il basso».

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giovedì, 11 Aprile 2019 - 17:11
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