Corruzione, indagati il giudice Nocera e l’imprenditore Salvatore Lauro: atti a Roma sulla posizione di un altro magistrato

Procura Napoli

Un’inchiesta per corruzione che abbraccia un magistrato voluto dal ministro Alfonso Bonafede alla guida degli ispettori del ministero di via Arenula e due noti armatori della città partenopea. Parte da Napoli l’indagine che ha spinto alle dimissioni, per questioni di opportunità, il magistrato (fuori ruolo) Andrea Nocera che dal giugno 2018 era alla guida degli 007 del ministero della Giustizia su designazione del Guardasigilli. Andrea Nocera, con trascorsi di pubblico ministero presso la procura della Repubblica di Torre Annunziata, è accusato di concorso in corruzione con l’ex senatore di Forza Italia Salvatore Lauro e l’armatore Sorrentino Salvatore Di Leva.

Secondo la tesi della procura (indagini affidate ai pm Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta), Nocera, 54 anni, si sarebbe reso disponibile a dare informazioni riservate riguardo un’inchiesta su Lauro in cambio di biglietti di viaggio (per usufruire gratuitamente dei servizi di trasporto marittimo mediante aliscafi del gruppo Alilauro) e del rimessaggio gratis di un gommone da 8 metri e mezzo. Il sospetto della procura poggia su una conversazione captata dal telefono cellulare dell’armatore Salvatore Di Leva (socio di Salvatore Lauro, in quanto amministratore della società Alilauro Gruson) sul quale è stato inoculato dagli investigatori un virus captatore. La conversazione risale allo scorso aprile ed è avvenuta nel cantiere navale di Di Leva: vi avrebbero partecipato il magistrato Nocera, Salvatore Lauro e il commercialista del gruppo, Alessandro Gelormini (di Portici), quest’ultimo già al centro di un altro procedimento per il quale di recente è stato destinatario prima di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e poi di una misura di aggravamento in carcere per avere violato alcune prescrizioni della misura restrittiva ‘casalinga’. Nell’indagine è emersa anche la figura di un altro magistrato campano, di cui si occupa la Procura di Roma competente per le toghe di quel distretto.

Subito dopo la notizia dell’inchiesta Nocera si è dimesso dall’incarico. Il magistrato aveva chiesto al Csm di tornare nel suo ufficio di provenienza, il Massimario della Corte di Cassazione, e proprio ieri il plenum aveva dato il suo via libera. Tra le ultime missioni di Nocera c’era stata quella al tribunale dei Minori di Bologna e alla procura di Reggio Emilia, disposta dal ministro Bonafede e legata alla vicenda degli affidi illeciti.

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giovedì, 5 Dicembre 2019 - 12:16
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