Rimborsi, l’ex ministro Fioramonti attacca: «Sono in regola. Metodo imposto farraginoso e poco trasparente»

Lorenzo Fioramonti (M5S)
Lorenzo Fioramonti (M5S)

Lorenzo Fioramonti non ci sta e risponde a tono a chi lo accusa di non aver restituito le indennità parlamentari. «Come ho spiegato in un post, le mie rendicontazioni sono state puntuali per tutto il 2018. Basta consultare il sito tirendiconto.it per vederlo» afferma l’ex ministro sui social. «Poi, all’inizio di quest’anno, quando si è passati da una donazione sul Bilancio dello Stato ad un bonifico da effettuare su un conto privato (che ha suscitato non poche polemiche nel gruppo parlamentare), centinaia di parlamentari hanno sospeso le restituzioni in attesa di chiarimenti. Nel mio caso, ho continuato a farle sul conto del Bilancio dello Stato e poi ho deciso di devolvere gli ultimi mesi (per un totale di meno di 20 mila euro, e non di 70 mila come riportato dai giornali) al Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, centro pubblico di ricerca in procinto di attivazione a Taranto».

«In tanti, sottolinea – abbiamo contestato il metodo farraginoso e poco trasparente con cui si gestiscono le nostre restituzioni. Lo abbiamo fatto in molteplici riunioni di gruppo, perché è giusto che i panni sporchi si lavino in famiglia. Poi, quando abbiamo capito che non si andava da nessuna parte, lo abbiamo fatto anche pubblicamente. Io lo scrissi in un articolo pubblicato (guarda un po’) su Il Fatto Quotidiano proprio all’inizio di quest’anno». «Qualcuno potrebbe chiedersi: ma avete accettato tutto questo quando vi siete candidati? La risposta è no, perché il metodo è stato scelto (o meglio imposto) dopo le elezioni, andando palesemente contro quanto annunciato ai candidati in campagna elettorale» afferma Fioramonti. Sotto accusa, dell’ex ministro, anche alcuni suoi colleghi, rei di non aver avuto il coraggio di alzare la voce: «Per fortuna, nell’epoca di WhatsApp, tutto rimane scritto. Compreso il risentimento dei parlamentari (molti dei quali non avrebbero il coraggio di sostenerlo in pubblico) e l’imbarazzo dei gruppi dirigenti per un sistema gestito da una società, il cui ruolo rimane a tutti poco chiaro». «Ora spero si possa tornare a parlare di scuola, università e ricerca. Di quel futuro che, ogni giorno che passiamo a parlare di altro, ci sfugge davanti agli occhi» conclude.

Leggi anche:
– Artigiano in coma alle Barbados, organizzata una colletta per farlo rientrare in Italia: servono 160mila euro
– Il Pd di Ercolano perde ancora pezzi, il consigliere Sabbarese passa ad ‘Azione’: «Non mi riconosco più in certe dinamiche»

– Elezioni Calabria, Occhiuto (Fi) ritira la sua candidatura ‘solitaria’ e salva il centrodestra dalla dispersione di voti
– Prescrizione, l’ultimo tentativo del Pd: presentazione della proposta di legge e conferenza stampa
– Gran Sasso, 3 morti: 2 alpinisti precipitano per centinaia di metri, recuperato il corpo dell’escursionista scomparsa ieri
– Giustizia, via al concorso per 20 incarichi direttivi: dal procuratore generale di Roma al capo della procura di Avellino
– Caso Tirrenia, l’Usb pronto allo sciopero: l’incontro al ministero del Lavoro non convince il sindacato
– Accoltella l’amante della compagna la notte della vigilia di Natale, 28enne finisce in carcere
–  Intimidazioni agli amministratori locali, boom di casi nel 2019: in Sicilia escalation di violenze | L’allarme del Viminale

sabato, 28 Dicembre 2019 - 11:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA