Coronavirus, De Luca in tv: «Sulla scuola il Governo ha fatto come noi. Ma nel nuovo Dpcm ci sono troppe ambiguità»

Covid De Luca

«Sulla scuola il Governo ha fatto come noi». Vincenzo De Luca e il dualismo con l’esecutivo Conte, ieri l’ennesimo confronto a distanza soprattutto dopo le polemiche per la chiusura per 15 giorni delle aule scolastiche. Il palcoscenico è quello di ‘Che tempo che fa’ su Rai 3, con l’interlocutore Fabio Fazio che lo compulsa sui temi caldi e le scelte della Regione e De Luca che non rinuncia alle battute ma soprattutto difende a spada tratta le decisioni che lo hanno fatto finire nel tritacarne delle polemiche.

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Rispetto al nuovo Dpcm (De Luca parla da Fazio poco prima della diretta di Conte ma ha già alcuni elementi da commentare), il governatore campano parla di elementi «poco chiari e ambigui». «Le anticipazioni sono interessanti – aggiunge – soprattutto per la nuova consapevolezza sulla gravità del problema ma si lasciano le cose a metà per quanto riguarda ad esempio l’orario per l’asporto, che viene allungato fino alle 24 ponendo il divieto però di consumo nelle adiacenze. Ma chi le misura queste adiacenze?». Critiche vengono mosse anche sul potere dato ai sindaci di chiudere strade e piazza a rischio assembramento: anche in questo caso, sottolinea, ci sono troppe ambiguità. Ma è sulla scuola che De Luca alza il muro difensivo.

«Mi pare che sulla scuola abbia previsto quello che abbiamo fatto noi e che ha sollevato uno scandalo immotivato. Noi non abbiamo chiuso ma, come previsto in questo Dpcm, abbiamo previsto la didattica a distanza per due settimane e lo abbiamo fatto a fronte di 800 contagi tra personale scolastico e alunni. Un problema rispetto al quale non potevamo girare la testa». Rispetto alle accuse di ritardi, il presidente della Regione risponde alle critiche del commissario Domenico Arcuri sui ritardi degli enti: «Arcuri parla di ritardi? C’è una situazione molto differenziata da Regione a Regione, noi non abbiamo ritardi. La Campania ha 15-16.000 medici in meno rispetto ad altre Regioni con minore popolazione, abbiamo la metà delle terapie intensive delle Regioni del nord, anche per colpa della Campania ma non le organizzi in due mesi. Noi stiamo combattendo a mani nude e quando fai le terapie intensive devi fare i conti con il personale che hai».

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lunedì, 19 Ottobre 2020 - 09:32
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