Roma 2021, Carlo Calenda si candida a sindaco e ‘spacca’ l’alleanza di Governo: «Auspico appoggio largo del Pd»

Carlo Calenda

Dopo mesi in cui, interpellato sull’argomento, aveva sempre opposto un fermo diniego, alla fine Carlo Calenda decide di candidarsi a sindaco di Roma. Il leader di Azione ha scelto la platea televisina di Rai Tre e della trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio per sciogliere ogni dubbio e confermare le notizie che imperversavano da settimane e che lo volevano candidato per la guida della Capitale alle elezioni del 2021. Una candidatura che non unisce il Governo giallorosso: i grillini già da tempo hanno infatti confermato l’intenzione di riproporre per la guida della Città eterna l’uscente Virginia Raggi.

Per Calenda la discesa in campo a Roma è «un dovere e una grande avventura», dice rispondendo alle domande di Fazio, e poi argomento sul principale ostacolo a questa avventura, ovvero l’appoggio del Partito democratico. «Ovviamente non posso parlare a nome del Pd – affarma l’ex ministro dello Sviluppo economico –  Esiste un tavolo, poi certamente auspico un appoggio largo sulla mia persona non solo dei partiti ma anche delle associazioni e le organizzazioni sul territorio». Fabio Fazio lo incalza sul punto. E aggiunge: «Il Partito democratico dovrebbe appoggiarmi se pensa sia la persona più adatta a guidare Roma. Dicevano ‘mai coi Cinque Stelle’ e poi hanno cambiato idea. Io sono ancora là».

La contraddizione è dunque palese: con Azione, il partito che secondo i recenti sondaggi raggiunge il 3,4% dei consensi oggi, è un oppositore del Governo, mentre a livello locale potrebbe cercare l’appoggio di una delle forze di quello stesso esecutivo. E lo fa puntando sulle défaillance dell’attuale sindaco di Roma: «I mali di Roma – dice – vengono da lontano, ma col Movimento Cinque Stelle e la Raggi è peggiorato tutto. Io e il Pd pensiamo entrambi che la gestione del M5s è stata disatrosa».

Si dovrà ora capire come risponde il Pd, che sulle elezioni romane del 2021 ha avanzato l’ipotesi delle Primarie. Strumento che ieri, nel corso dell’intervista, Calenda ha bocciato: «Finiremmo per parlarci per mesi addosso»

Carlo Calenda, 47 anni, è stato viceministro dello sviluppo economico nei governi Letta e Renzi,  rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea nel 2016 ed in seguito ministro dello sviluppo economico nei governi  Renzi e Gentiloni. Il 28 agosto 2019 è uscito dal Pd a seguito dell’ intesa fra Partito democratico e Cinque stelle per formare il Governo.

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lunedì, 19 Ottobre 2020 - 08:49
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