Federico II (Napoli), faccia a faccia studenti-rettore: ai voti lo stop agli accordi con atenei israeliani | Video

Il tavolo dell'assemblea su Gaza alla Federico II
di Giorgio Pari

L’università Federico II di Napoli metterà ai voti la proposta di moratoria dei suoi accordi in atto con gli atenei israeliani. «Ma sarà il senato accademico a decidere» premette Matteo Lorito. Il rettore è disfatto dal caldo, dopo 4 ore di assemblea. L’aula Conforti di via porta di Massa è gremita da 700 persone. Ci sono gli attivisti della della Rete studentesca per la Palestina. Poi diversi docenti della Federico II. Gli studenti chiedevano un confronto con Lorito da lunedì scorso, quando avevano occupato il rettorato. E lui, dopo qualche giorno, ha accettato. «Rettore, le chiediamo di dimettersi dalla Fondazione Medor» gli gridano. Lorito è nel comitato scientifico dell’ente promosso da Leonardo, colosso statale del settore difesa. Ma vi siede a titolo personale: l’ateneo non è coinvolto. E lui dapprima tiene il punto («parleranno i fatti»). Poi fa capire di essere pronto ad uscire dalla fondazione. Gli studenti incassano la decisione con soddisfazione. Loro, infatti, accusano Leonardo di fare affari con Israele, la Turchia di Erdogan e il Qatar.

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Ad aprire il confronto è Giulia, studentessa palestinese di seconda generazione. “La nostra voce unita – evidenzia – sta reagendo contro un muro di silenzio assordante che le parti istituzionali stanno costruendo”. Ma per Lorito non è una mattinata facile. In apertura comunica lo stato dei rapporti con le università israeliane. Assicura: solo «scambi culturali di studenti e professori, niente soldi». E precisa pure: la Federico II non partecipa al bando Maeci. Èl’ intesa per la cooperazione tra atenei, firmata dai ministeri degli Esteri di Italia e Israele. Un altro pomo della discorsia, al centro di proteste in molte università italiane. Ma sono tiepidi gli applausi per il rettore, nell’agone filo palestinese. Al punto da invocarne lui stesso «un po’ di più, visto lo sforzo».

Compatta invece la sala, nel coro «Fuori Israele dall’università». Pressante, inoltre, la richiesta di stoppare le relazioni con Israele. «C’è al termine di questo incontro – spiega il ‘magnifico’ – una piena apertura mia su tutti i temi legati alla Palestina, perché venga portata al Senato della Federico II una proposta che, valutando gli accordi che ci sono con atenei di Israele, decida se interromperli o no». Lorito però avverte: «La Federico II è una grande comunità fatta di quasi 100 mila persone tra studenti, chi ci lavora e chi collabora, da qui parte il mio invito agli studenti di creare una richiesta che possa essere valutata nella sua totale autonomia democratica dal Senato Accademico». Come a dire: ci sono tante sensibilità, sulla questione mediorientale. Ma Lorito usa toni distensivi. «La Federico II non è la vostra controparte» ripete ai ragazzi. E garantisce: «Stiamo lavorando con voi in un percorso costruttivo».

venerdì, 12 Aprile 2024 - 20:53
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