Fiumi di droga nella Capitale, 20 arresti. A capo dell’organizzazione un ex componente della banda della Magliana

Roma

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale capitolino nei confronti di 20 persone per traffico di sostanze stupefacenti. All’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato un sodalizio dedito alla compravendita di ingenti quantità di cocaina, capeggiato da Robertino Fittirillo, ex componente della banda della Magliana coinvolto in varie inchieste giudiziarie e imputato nel processo seguito alla operazione “Colosseo”, in cui fu accusato di concorso in diversi omicidi e traffico di droga.

Secondo gli inquirenti Fittirillo, 66 anni, sarebbe parte attiva e di notevole spessore nel settore degli stupefacenti. Dal suo quartiere di origine, il Tufello, dove già vari collaboratori di giustizia intranei alla banda della Magliana avevano all’epoca dichiarato che operasse, Fittirillo avrebbe diretto e gestito una organizzazione articolata in due rami (la logistica e la distribuzione), che riforniva altri sodalizi attivi nella vendita all’ingrosso di droga nella Capitale.

L’aspetto logistico era gestito dal figlio 44enne e dai complici G. E. 60 anni e B. A., 58 anni, tutti destinatari del provvedimento cautelare. Al ramo della distribuzione spettava, invece, il compito di individuare gli acquirenti e contrattare le forniture; questo fondamentale ruolo era demandato ad altri 4 arrestati. In tutto l’ordinanza di arresto è stata notificata a 20 presunti appartenenti all’organizzazione.

Oltre all’utilizzo di utenze telefoniche riservate e munite di sistemi di criptaggio delle comunicazioni, la distribuzione della cocaina avveniva secondo un collaudato modus operandi finalizzato a frazionare le fasi della consegna e vanificare eventuali interventi repressivi. Gli acquirenti, infatti, venivano invitati a posteggiare l’autovettura nei pressi di un luogo convenuto, affinché i complici addetti alla logistica, una volta prelevate le chiavi del mezzo, potessero rifornirlo della partita di droga pattuita senza che i corrieri della droga, più esposti alle indagini, fossero direttamente coinvolti nello scambio. Ciò nonostante, le attività di monitoraggio hanno consentito di ricostruire la compravendita, in pochi mesi, di circa  120 chilogrammi di cocaina, per un valore stimato “al dettaglio” di oltre 5 milioni di euro.

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mercoledì, 4 Novembre 2020 - 10:02
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