Strage di Viareggio, Cassazione amara: omicidi colposi prescritti, nuovo Appello per disastro colposo e società assolte

strage viareggio
di Manuela Galletta

«Siamo tornati ai tempi del Medioevo. Vogliamo credere di essere una democrazia avanzata, ma da un punto di vista giuridico siamo nuovamente tornati a quell’epoca buia». Marco Piagentini, presidente di “Il mondo che vorrei”, l’associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, è arrabbiato e deluso.

La tanto attesa sentenza della quarta sezione penale della Corte Cassazione si è trasformata per i parenti delle vittime in una doccia fredda. Si è trasformata in una giustizia negata per quanto accadde alle 23.48 di quel 29 giugno del 2009 quando uno dei vagoni del treno partito da Tecate (Novara) con destinazione Gricignano (in provincia di Caserta) e composto da 14 cisterne cariche di Gpl uscì dai binari prima che il treno entrasse nella stazione di Viareggio: il capostazione fece appena in tempo a fermare altri due treni che viaggiavano da Nord a Sud (e viceversa) e rischiavano di incrociare il convoglio fuori controllo. Poi fu l’inferno. Il cielo si tinse di rosso. Il rosso vivo delle fiamme. Che bruciarono tutto ciò che vi era intorno e che entrarono sin dentro le case a ridosso della stazione.

Le diverse accuse di omicidio colposo, in relazione alla morte di 32 persone (tra le quali anche tre bambini, di cui uno di due anni, uno di 3 e l’altro di 5), sono state sì confermate in punta di diritto ma non hanno prodotto alcuna condanna perché inghiottite dalla prescrizione a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Fa eccezione solo la posizione dell’ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti, che aveva rinunciato alla prescrizione e che era stato condannato a 7 anni di reclusione: la sua responsabilità penale è stata confermata in via definitiva.

Per il disastro ferroviario colposo, invece, gli ‘ermellini’ hanno disposto un nuovo processo di secondo grado, rimandando gli atti alla Corte d’Appello di Firenze: rispetto ad alcune posizioni vi è stata la conferma della responsabilità penale ma l’entità della condanna va ricalcolata perché alleggerita dall’accusa di omicidio colposo per la quale non si può più procedere; rispetto invece ad altre posizioni il profilo di responsabilità è stato provato solo in parte e dunque l’Appello dovrà esprimere una nuova valutazione. Nello specifico la Corte ha disposto un nuovo processo per Moretti che tenga conto di una condizione precisa: il ricalcolo della pena per omicidio colposo plurimo (accusa per la quale la sentenza è definitiva) ma con l’esclusione dell’aggravante (promossa nella precedente sentenza) della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Annullamento con rinvio anche per Michele Elia, ex ad di Rfi, ma allo scopo di rivalutare la pena rispetto al disastro colposo «in relazione ai profili di colpa» che saranno indicati nelle motivazioni della sentenza.

La conferma del reato di disastro colposo, con rideterminazione della pena dopo la sentenza di prescrizione per omicidio colposo, riguarda l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, sette dirigenti di società tedesche e austriache del trasporto ferroviario (Uwe Kriebel, Helmut Broedel, Andreas Schroeter, Peter Linowsky, Rainer Kogelheide, Roman Mayer, Johannes Mansbart), e i manager italiani Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini. La Corte ha invece annullato con rinvio in Appello la sentenza di condanna per disastro colposo rispetto alle posizioni di Emilio Maestrini e Francesco Fava. Più complessa, invece, la posizione di Mario Castaldo, che ha assunto più ruoli (rispondeva in qualità di amministratore delegato di Carbo Chemical, poi di responsabile del settore Industria Chimica e Ambiente di F.S. Logistica spa e di direttore della Divisione Cargo di Trenitalia): rispetto a ciascuna mansione, l’imputato si è visto o cancellare la condanna oppure rinviare nuovamente in Appello per disastro colposo. L’annullamento senza rinvio (in pratica un’assoluzione) è stato, infine, pronunciato per le società coinvolte nella strage ferroviaria di Viareggio, tra cui Gatx Rail Austria GmbH, Gatx Rail Germania GmbH, Jungenthal Waggon GmbH, Trenitalia, Mercitalia Rail s.r.l., RFI. La contestazione riguardava la violazione delle norme in materia di responsabilità amministrative delle persone giuridiche.

«Li hanno uccisi per una seconda volta», è stato lo sfogo di alcuni familiari quando hanno appreso la notizia. «E’ una sentenza da brividi. Non ci posso ancora credere che sia potuto succedere tutto questo. E’ stato utilizzato un linguaggio complicato anche per gli avvocati. La realtà è diventata fantasia, la cosa più grave è che abbiamo tolto l’incidente sul lavoro e questo per una mamma e’ un dolore grande come quando è morta mia figlia», ha detto Daniela Rombi, che nella strage perse la figlia 21enne Emanuela Manichetti. «Questa nostra vicenda è una vergogna italiana come lo sono state le stragi di Piazza Fontana e di Bologna. Noi non ci arrendiamo certo – ha aggiunto la donna, che ha assistito a tutte le udienze del processo, circa 150, dal primo grado in poi e che oggi per via delle misure anti-Covid non ha raggiunto la Cassazione – La nostra battaglia per avere giustizia e verità proseguirà, come avevamo annunciato alla vigilia di questa sentenza». Ma vi è di più: la Corte ha anche escluso dal risarcimento le 22 associazioni che si erano costituite parte civile, mentre è stato confermato il risarcimento in favore dei parenti delle vittime.

E’ un dispositivo complesso, quello degli ermellini. Che solleva critiche anche da parte del mondo politico. I più delusi sono gli esponenti del Movimento Cinque Stelle. Non va dimenticato, infatti, che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede più volte ha manifestato la vicinanza ai parenti delle vittime della strage ed ha loro dedicato la riforma che blocca la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Il Guardasigilli è rimasto in silenzio, per i grillini ha invece preso la parola il capo politico Vito Crimi. «La sentenza di prescrizione sulla strage di Viareggio rappresenta un colpo durissimo per chi crede che la giustizia debba sempre compiere il suo percorso fino in fondo, qualunque sia l’esito – ha detto Crimi – E’ per questa ragione che il Movimento 5 Stelle si è battuto tanto affinché la riforma della prescrizione venisse realizzata, anche per impedire che giornate sofferte come questa vengano vissute ancora. Sono vicino ai familiari delle vittime in questo momento di profondo dolore».

Il leader della Lega Matteo Salvini parla di «vergogna» su Twitter. «Trentadue morti senza giustizia da troppi anni, un abbraccio alle famiglie e a tutta la comunità viareggina», aggiunge. Anche dalla fila di Forza Italia si levano commenti di solidarietà in favore dei parenti delle vittime della strage: «Lascia l’amaro in bocca la sentenza della Corte di Cassazione – dice Deborah Bergamini, deputata viareggina di Forza Italia – Ad oggi dunque nessun colpevole ma non è possibile che di fronte a questa tragedia la parola “giustizia” si fermi sulla soglia della verità. Alle vittime e ai loro familiari vanno tutto il mio rispetto e tutta la mia solidarietà».

Annuncia, invece, la richiesta di una commissione d’inchiesta il Questore della Camera e presidente della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: «La Strage di Viareggio è stata una Strage di Stato, almeno indirettamente tramite spezzoni di Stato e di politica. Per questo, pur nel rispetto del lavoro della Magistratura, chiederò al Parlamento – e sfiderò il Pd che ne porta la responsabilità politica – di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta affinché venga fatta luce su quanto accaduto quella drammatica sera del 29 giugno 2009. E’ assolutamente necessario che il Parlamento faccia la sua parte per accertare ritardi e responsabilità. I colpevoli di questa tragedia devono rispondere delle proprie negligenze e i familiari delle vittime avere finalmente giustizia».

venerdì, 8 Gennaio 2021 - 20:46
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