Torna nella città in cui, giovane magistrato, aveva mosso i primi passi. Torna nelle vesti di capo della Procura Domenico Airoma, nominato all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della magistratura al vertice della Procura irpina. Occuperà il ruolo lasciato vacante da Rosario Cantelmo, per sette anni procuratore capo che ha lasciato ad Avellino e all’Irpinia un bagaglio di inchieste importanti. Prima di tutto, quella sull’Isochimica, la fabbrica dei veleni che per anni ha mietuto vittime, uccise dall’amianto.
Nato a Portici (Napoli) 58 anni fa, Airoma arriva ad Avellino dal Tribunale di Napoli Nord, dove è stato procuratore aggiunto e scalza, nella corsa all’incarico, Luigi D’Alessio, Luigi Frunzio, Alessandro D’Alessio, Paolo Itri, Francesco Soviero. Domanda era stata presentata anche da Vincenzo D’Onofrio (poi revocata) e da Nunzio Fragliasso, destinato alla Procura di Torre Annunziata. Nel curriculum di Domenico Airoma, l’impegno fuori ruolo presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Come magistrato ha invece seguito la delicata vicenda di Fortuna Chicca Loffredo, la bimba del Parco Verde di Caivano per la cui morte è stato condannato all’ergastolo (in primo grado, confermato in Appello) il patrigno.
La carriera di Airoma inizia con la nomina nel 1989 e il primo incarico di sostituto alla Procura presso la Pretura di Avellino. Dal 1993 è stato sostituto alla Procura di Napoli; dal 2003 giudice al Tribunale di Napoli. Dal 2004 fuori ruolo presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Nel 2006 è giudice al Tribunale di Napoli; dall’anno successivo è fuori ruolo presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti; dal gennaio 2009 Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Cosenza; dal maggio 2014 Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Napoli Nord.
giovedì, 21 Gennaio 2021 - 08:47
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