Inchiesta sulle mascherine cinesi: un arresto e 4 interdittive. L’accusa: «Sfruttati i rapporti di conoscenza con Arcuri»

Domenico Arcuri

Un arresto e quattro interdittive: questo il bilancio dell’attività compiuta dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Roma emessa ad esito dell’inchiesta avviata dalla Procura capitolina sulla procedura di affidamento per l’acquisto di mascherine per l’emergenza Covid. Affidamento del valore di 1,25 miliardi di euro.

Il provvedimento
 A finire agli arresti domiciliari è Solis San Andreas Jorge Edisson; l’interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività di impresa e del divieto di ricoprire incarichi o uffici direttivi in persone giuridiche/imprese  riguarda invece Mario benotti, imprenditore, Vincenzo Andrea Tommasi, Khouzam Georges Fares e Guarnieri Daniela Rossana. Nei loro confronti sono state formulate le accuse di traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale. Alcuni giorni fa la guardia di finanza ha effettuato dei sequestri preventivi in via d’urgenza, per 70 milioni di euro.

Le indagini
L’inchiesta ruota intorno agli affidamenti del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri in favore di 3 consorzi della Repubblica popolare cinese, finalizzati all’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine di vario tipo. Un affidamento monstre, del valore di 1,25 miliardi di euro, avvenuto attraverso l’intermediazione non contrattualizzata dalla struttura del Commissario, di diverse aziende italiane (Sunsky s.r.l. di Milano, Partecipazioni s.p.a.,  Microproducts IT s.r.l.,  Guernica s.r.l. di Roma). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le società avrebbero percepito – per questa intermediazione – decine di milioni di euro elargiti dai consorzi cinesi che avevano ottenuto la fornitura di mascherine Ffp2 e Ffp3.

«Dall’attività di intercettazione – si legge nell’ordinanza del gip – è emerso che Mario Benotti, dopo aver ampiamente lucrato illecitamente per i contratti di fornitura delle mascherine, non pago di quanto sino ad allora ottenuto, aveva intenzione di continuare a proporre ulteriori affari al commissario Arcuri», come si evince «dall’intercettazione nella quale Benotti confida a Daniela Guarnieri, legale rappresentante e socia della Microproducts, la sua frustrazione per il fatto che il commissario Arcuri ha interrotto i rapporti con lui e che questo potrebbe essere il sintomo che Arcuri avrebbe avuto notizie in forma riservata su qualcosa “che ci sta per arrivare addosso”, chiaro riferimento alla possibilità di indagini giudiziarie inerenti le forniture di mascherine mediate da Benotti».

In un’altra intercettazione, Solis afferma: «Tu sai come arrivare ad Arcuri? Io c’ho il numero di Arcuri, tutto». In “considerazione del raffreddamento dei rapporti di Benotti con il commissario Arcuri, Solis sostituisce Benotti con un’altra persona affinché contatti Arcuri per proporgli ulteriori affari. In questo contesto Solis alletta questa persona con prospettive di lauti guadagni. “C’e’ tanto capitale in Cina… che tu guadagni un centesimo in tre miliardi di mascherine. Al mensile soltanto mi hai capito tu c’hai un amico lì dentro è quell’amico serve e ancora “tu sei bravo per arrivare a Arcuri… Arcuri conosce il gruppo nostro… con tuo amico Arcuri occhi chiusi te compra… perché noi abbiamo dato credito per 400 milioni all’Italia che nessuno, nessuno lo ha e hanno pagato tutto”.

giovedì, 25 Febbraio 2021 - 08:27
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