Esame avvocato, il destino di 26mila praticanti nelle sabbie mobili del Covid: via Arenula studia ipotesi alternative

Toghe
di Mariateresa Esposito

Il destino dei praticanti avvocati che da mesi attendono di sapere come e quando sostenere l’esame di abilitazione è ancora bloccato nelle sabbie mobili dell’emergenza Covid.

Il Comitato tecnico scientifico, interpellato dal neo ministro della Giustizia Marta Cartabia sulla possibilità di tenere le prove scritte, scioglierà la riserva nelle prossime ore ma difficilmente arriverà il disco verde: interrogato sullo stesso punto dagli avvocati nelle scorse settimane, il Cts aveva ribadito che la situazione epidemiologica (lo stato dei contagi e le incertezze della campagna vaccinale), come a dicembre, rende non opportuno lo svolgimento dell’esame, che coinvolge 26mila candidati, con le modalità ordinarie, ossia tre prove scritte (redazione di due pareri su caso pratico e di un atto giudiziario) e una orale su cinque materie a scelta del candidato.

Così sulle date fissate 13,14,15 aprile 2021, che andavano già a sostituire quelle di dicembre 2020, pesa una nuova incognita. Con buona pace del numero enorme di aspiranti avvocati, costretti a mettere in stand by il sogno di indossare la toga in Tribunale o lavorare nella pubblica amministrazione o in un’azienda. La rabbia per questo stallo è palpabile: le associazioni dei giovani professionisti, Upa (Unione Praticanti Avvocati) e Aipavv, (Associazione Italiana Praticanti Avvocati), hanno lanciato, nei mesi scorsi, diverse proposte per superare l’impasse, come un unico esame orale oppure prove scritte di cultura giuridica generale a “quiz” con domande a risposta multipla. La prima proposta a visto la maggiore opposizione degli avvocati, nonostante il dato inequivocabile della lunghezza dei tempi richiesti per il completamento della verifica dei risultati dell’esame di abilitazione. Infatti, i risultati delle prove scritte tenute a dicembre 2019 sono state pubblicate ad agosto 2020 e gli orali sono, a tutt’oggi, lentamente in corso. E pensare che in tempi normali la correzione e la pubblicazione degli elaborati avveniva a giugno e il completamento delle prove orali avveniva entro i 12 mesi successivi. Adesso, invece, l’intero iter procedurale è fermo al palo.

Via Arenula sta vagliando diverse ipotesi per valutare come sostituire le prove scritte: allo studio vi è la possibilità di fissare una sola sola prova orale – tenuto anche conto del fatto che quelle scritte hanno solitamente una durata di circa 10 ore – ma ‘rafforzata’, ossia in grado di verificare quelle competenze che vengono vagliate con gli scritti.

Gli aspiranti avvocati sono alla finestra, ché ad oggi il rinvio dell’esame di abilitazione ha frustrato gli sforzi, l’impegno e le legittime ambizioni di ciascun candidato. Ambizioni che hanno costi onerosi: gli aspiranti avvocati, infatti, spesso seguono corsi di preparazione (che richiedono un bell’esborso di danaro di circa 200 euro mensili) tenuti da avvocati, ex magistrati ordinari, magistrati amministrativi e contabili, nonché professori universitari, i quali pubblicano libri, in cui sono redatti pareri perfetti, indispensabili per superare l’esame, che i candidati acquistano. Né va dimenticato che in molti casi l’approdo all’esame di abilitazione cela alle spalle una pregressa bocciatura, con la conseguenza della nuova frequenza ai corsi (costosi) di preparazione. Non solo: lo status di praticante avvocato blocca il ‘candidato’ in una posizione lavorativa di assoluta debolezza.

Il praticante non può, ad esempio, sottoscrivere atti difensivi, non può avere “clienti in proprio”, e, quindi, non rappresenta una reale concorrenza. Tradotto: sino a quando il candidato non sosterrà e supererà l’esame, non potrà vantare grandi diritti in uno studio legale e dovrà accontentarsi solo delle briciole. Certo, l’abilitazione non dà alcuna sicurezza economica, non è l’agognato “posto fisso” ma consente al giovane professionista di lottare per trovare il proprio spazio. Ecco perché le associazioni di categoria spingono. E il neo ministro, dal canto suo, ha promesso di trovare una soluzione in tempi brevi. (Leggi gli aggiornamenti: il parere del Cts)

venerdì, 5 Marzo 2021 - 17:21
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