Carabiniere ucciso a Roma, ergastolo per i due californiani. La difesa: «Sentenza vergognosa». Le lacrime della vedova

Mario cerciello rega
Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ammazzato a coltellate a Roma il 26 luglio 2019

Ergastolo in primo grado per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due studenti californiani che uccisero il carabiniere Mario Cerciello Rega con undici coltellate nel luglio del 2019. Dopo 13 ore di camera di consiglio i giudici della prima Corte d’Assise di Roma hanno inflitto il massimo della pena, dando così totale adesione alle richieste della Procura di Roma che aveva chiesto per i due presunti omicidi l’ergastolo. Una sentenza accolta con un pianto di liberazione e sfinimento da Rosa Maria, la giovanissima vedova del militare, sposato appena un mese prima della sua prematura e violenta morte. Al suo fianco, la famiglia di Mario che in questi due anni ha attraversato il lungo e doloroso iter, fatto anche di polemiche e dibattiti, fino all’inizio del processo, durato cinquanta udienze, e alla sua conclusione in primo grado.

«Questo non mi riporterà Mario – ha dichiarato Rosa Maria all’Ansa –  Non lo riporterà in vita, non ci ridarà la nostra vita insieme. Oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova. L’integrità di Mario è stata dimostrata nonostante da morto abbia dovuto subire tante insinuazioni».

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Annuncia invece battaglia l’avvocato che assisteva Elder, che si spinge fino a definire «una vergogna» la decisione dei giudici romani e annuncia ricorso in appello. Dichiarazioni al veleno, quelle dell’avvocato Renato Borzone che ha affermato che il processo si è svolto «con dei giudici che non vogliono vedere quello che è accaduto durante le indagini e durante il processo. Non ho mai vista una cosa simile. Abbiamo assistito al solito tandem procura-giudici».

«E’ una sentenza che non scalfisce la nostra convinzione che Gabriel sia assolutamente innocente. Leggeremo le motivazioni ma faremo sicuramente appello» la dichiarazione all’Ansa invece della difesa di Hjorth.

La Corte d’Assise di Roma ha però accolto la tesi dell’accusa, affidata alla pm Maria Sabina Calabretta, che ha chiesto l’ergastolo per i due imputati ricordando la estrema gravità dei fatti e la figura di Mario Cerciello Rega, ragazzo per bene ucciso mentre faceva il suo lavoro.

giovedì, 6 Maggio 2021 - 09:58
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