Funivia del Faito, inchiesta sul blackout: sotto la lente il numero di passeggeri. Da Eav due versioni in 24 ore: prima 20, poi 31

La cabina sospesa nel momento del ritorno in stazione nella foto pubblicata da Anpana Oepa Monti Lattari

Si può essere tutti d’accordo sul fatto che quanto accaduto domenica pomeriggio sulla funivia che porta al Faito è stata una disavventura, sì, ma a lieto fine. Che le due ore di sospensione nel vuoto per 31 passeggeri (e non venti come inizialmente riferito in una nota dell’Eav) non verranno presto dimenticate dagli sfortunati protagonisti dell’episodio, un episodio rarissimo visto che – sempre da fonti dell’azienda- pare che un blocco del genere della discesa a valle si sia verificato due sole volte, compresa quella del 4 luglio, in trenta anni di servizio. Appare però anche scontato, alla luce soprattutto della recentissima strage del Mottarone in Piemonte in cui hanno perso la vita 14 persone e solo un bimbo di cinque anni è sopravvissuto miracolosamente, che si dovrà fare completa chiarezza su quello che è avvenuto. Eav, la società che gestisce l’impianto, sin da subito è stata molto trasparente informando i cittadini con dei post su Facebook e note stampa che spiegavano, a grandi linee e senza tecnicismi, cosa è accaduto, ovvero un black out elettrico che ha fermato l’impianto. La Procura di Torre Annunziata, competente per territorio, ha, sul fronte delle indagini appunto scontate, aperto un fascicolo. Un atto dovuto, sicuramente, ma soprattutto un passo necessario per chiarire uno dei punti emersi ieri, a 24 ore dai fatti, intorno ai quali ogni dubbio va chiarito: quello del numero dei passeggeri presenti nella cabina che, due minuti dopo l’inizio della ridiscesa a valle alle 17.20, si sono trovati per circa due ore sospesi nel vuoto e in preda al panico. Tra loro anche dei bambini.

Il punto
Quanti erano dunque le persone all’interno del vagone? La prima nota dell’Eav, riproposta anche dal presidente Umberto De Gregorio, parlava di 20 viaggiatori. Tutti escursionisti reduci da una passeggiata domenicale sull’incantevole Faito. Tra loro si sapeva già che c’erano dei bambini. Poi è arrivata la correzione, sempre con una nota: quanto al numero di persone presenti in cabina al momento del guasto «il numero esatto era di 26 adulti e 5 bambini. La capienza massima in cabina è di 35 persone, ridotte oggi all’80% per le disposizioni anti-covid, per cui il limite scende a 28 persone. Essendo l’ultima corsa in discesa sono stati fatti salire tutti i bambini, anche in ossequio alle linee guida della conferenza delle regioni del 28 aprile che prevede che in discesa si possa arrivare a 35 se ci sono file». Quindi 31 passeggeri anche perché alcuni avevano fatto ritardo, quella era l’ultima corsa e si voleva assicurare a tutti la discesa. Su questo aspetto, la magistratura farà le opportune verifiche al fine di chiarire se non vi fosse un sovraffollamento.

Il guasto
Altro punto da chiarire bene è cosa sia successo all’impianto. Citiamo sempre la nota dell’Eav, che ieri ha tenuto l’impianto spento per effettuare tutte le operazioni di controllo; operazioni che avrebbero confermato che il fermo della funivia «è stato causato da un fattore esterno (black out elettrico) che ha provocato la rottura di un fusibile». «Il guasto – continua il comunicato – è stato gestito correttamente dal personale di servizio, con grande professionalità.  Domani (0ggi martedì 6 luglio ndr) il servizio riprende regolarmente». Tra l’altro lo stop di corrente elettrica domenica pomeriggio ha riguardato diverse zone della città di Castellammare di Stabia.

I sindacati
Critico Alfonso Langella della Fit-Cisl Campania, sindacato dei trasporti che parla di una «problematica risolta in meno di un’ora soprattutto grazie alla bravura delle maestranze sul posto» e attacca l’azienda: «Speriamo che Eav finalmente investa in nuove tecnologie ovunque con particolare attenzione alla parte elettrica dove è carente e arretrata  da anni, come si evince anche dagli ultimi episodi successi ai treni e su cui attendiamo ancora chiarezza. La professionalità del personale dipendente non può sempre sostituirsi all’arretratezza e cattivo lavoro svolto da aziende esterne negli ultimi 15 anni».  «Crediamo che la fortuna prima o poi ci possa abbandonare e non vogliamo più attendere continuando a sperare. Si deve riprogettare e internalizzare le attività evitando sperpero di denaro pubblico e incompetenza esterna di ditte che proseguono a fare danni senza nessun controllo da parte di Eav».

martedì, 6 Luglio 2021 - 09:45
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