Arrestato il latitante Imperiale, il broker della droga che fece la fortuna degli Amato-Pagano. Aveva 2 Van Gogh rubati

I dipinti di Van Gogh rubati ad Amsterdam consegnati dal narcos Raffaele Imperiale alla Dea (foto Kontrolab)

La notizia è stata resa nota solo oggi. Raffaele Imperiale, uno dei broker del narcotraffico più importanti della storia della camorra partenopea nonché uomo chiave della fortuna – che fu – del clan Amato-Pagano per l’approvvigionamento degli stupefacenti, non è più latitante.

Lo scorso 4 agosto lo stabiese è stato arrestato a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, laddove era riparato a seguito della notizia che a Napoli era stato spiccato un mandato di cattura ai suoi danni. Nel provvedimento vi era la contestazione di traffico di droga internazionale in nome e per conto degli Amato-Pagano, la cosca che Imperiale ha rifornito per anni, consentendo al sodalizio di disporre di droga di ottima qualità a prezzi concorrenziali e di diventare al tempo stesso rifornitore dello stupefacente di altri importanti clan, come i Lo Russo di Miano e altri gruppi dell’area occidentale di Napoli. Per questi fatti Imperiale è stato condannato a 8 anni e 4 mesi.

Raffaele Imperiale


L’arresto è stato eseguito dalle autorità di Dubai e, come sottolineato in un comunicato stampa diramato dalla procura, «concretizza gli sforzi di un’intensa attività di cooperazione internazionale Giudiziaria e di Polizia svolta dal Ministero di Giustizia, dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, anche attraverso le Agenzie di Interpol ed Europol». Si chiude così l’intesa attività di indagine coordinata dalla procura di Napoli e condotta dal GICO di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Il Ministero di Giustizia sta perfezionando in questo periodo le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi. Appena due giorni fa il nome di Imperiale era stato inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia.

Nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, inizialmente noto agli inquirenti come Lello di Ponte Persica, frazione del medesimo comune partenopeo, Imperiale è stato capace di costruire un imponente network di trafficanti internazionali, in particolare di cocaina.

L’attività di brokeraggio internazionale ed il rapporto d’affari con la criminalità organizzata partenopea sono stati cristallizzati nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con camorristi del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato e Antonio Orefice. Tale legame è sopravvissuto alla scissione degli Amato dai Di Lauro.
Nel corso degli anni sono stati numerosi gli arresti ed i sequestri che hanno colpito l’organizzazione di Imperiale: tra questi si ricorda il maxi-sequestro di 1.330 chili di cocaina avvenuto a Parigi il 20 settembre 2013, quando nell’occasione è stato tratto in arresto il fedelissimo Vincenzo Aprea, al quale era stato affidato il compito di sovrintendere all’importazione dello stupefacente proveniente con volo di linea Air France da Caracas in Venezuela.

Il patrimonio illecitamente accumulato gli ha permesso di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, trafugati con un clamoroso colpo nel museo di Amsterdam nel 2002: “La spiaggia di Scheveningen” del 1882 e “L’uscita dalla chiese protestante di Nuenen” del 1884. I due quadri furono fatti ritrovare alle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli nel 2016: erano nascosti da anni nell’abitazione dei genitori del narcos a Castellammare di Stabia.

giovedì, 19 Agosto 2021 - 17:07
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