Napoli, è l’elezione dei trasformisti. E il presidente della Commissione candidature del Pd lascia e passa con Bassolino

Lange e Bassolino

Elezioni comunali all’insegna del ‘salto della quaglia’. A Napoli la migrazione dei candidati da una lista all’altra caratterizza questo ultimo scorcio prima della presentazione delle liste elettorali. Un vero e proprio caso, quello relativo al trasformismo nelle candidatura per Gaetano Manfredi, Catello Maresca, Antonio Bassolino, che ha spinto persino il presidente della Commissione di garanzia provinciale del Pd per la formazione della lista al Comune di Napoli a mollare e annunciare la candidatura per Antonio Bassolino.

Toti Lange, l’uomo che stava esaminando le candidature per Gaetano Manfredi, lo ha spiegato ieri sulla sua pagina Facebook: «Ho firmato la candidatura nella lista “X Napoli” con Antonio Bassolino Sindaco – scrive-  La mia scelta è la conseguenza di una riflessione avvenuta negli ultimi tempi che, tra l’altro, ha intrecciato il mio lavoro come presidente della commissione di garanzia provinciale del Partito Democratico. Infatti, sono ormai alcune settimane che ho espresso ai dirigenti del partito le mie perplessità circa la gestione di alcune candidature di consiglieri uscenti e circa il fenomeno del trasformismo dettato dall’opportunismo di tante liste civiche, che già alle elezioni regionali hanno viziato la dinamica democratica, svuotando di fatto il Pd». 

«Inoltre – aggiunge – va registrata una profonda sofferenza di tanti compagni e amici che purtroppo, soprattutto nella realtà campana, vedono sviliti i valori identitari della cultura progressista e di sinistra all’interno del partito e che, nonostante i tanti appelli, su alcune tematiche quali lavoro e politiche sociali vedono uno spostamento sempre più verso posizioni di retroguardia».

Lange sottolinea poi che «insieme a tanti militanti e dirigenti del Partito Democratico, insieme all’associazionismo buono (a partire dall’associazione che ho fondato “Con il Lavoro”) ed insieme ad Antonio Bassolino, figura di riferimento della sinistra napoletana, dopo il 4 ottobre dovremo aprire una profonda discussione all’interno del campo progressista, e del Partito Democratico, per far sì che i valori fondativi e identitari di cui ci facciamo interpreti possano finalmente realizzarsi».

Il caso Lange scoppia dopo giorni in cui si era sollevata una discussione sul trasformismo di alcuni candidati. Tra gli esempi, quelli di Daniela Villani, ex assessore con De magistris, che la scorsa settimana ha siglato il patto elettorale con Maresca. E con lei anche Ciro Langella, altro ex fedelissimo dell’ex pm oggi in corsa come presidente della Regione Calabria. Poi c’è il caso di Michele Pisacane, che in Regione appoggia Vincenzo de Luca e per il Comune sostiene Maresca. O ancora Vincenzo Moretto, consigliere comunale sovranista ed ex Lega che ha annunciato possibili accordi con gli ex di Forza Italia che a loro volta appoggiano Gaetano Manfredi.

«Voglio complimentarmi con Toti Lange per la coerenza dimostrata dimettendosi dalla presidenza della Commissione provinciale di garanzia del Pd – ha commentato Catello Maresca – Nella coalizione ammucchiata di Manfredi assistiamo al tipico doppiopesismo della sinistra, giustizialista con gli altri e garantista in casa propria».

«Candidare condannati – aggiunge Maresca riferendosi alle candidature degli ex consiglieri Pd Esposito e Madonna – pur di acchiappare voti è un messaggio di allerta per i napoletani: attenti alle operazioni di pulizia che però rappresentano sempre la stessa politica dei brogli elettorali».

giovedì, 26 Agosto 2021 - 09:32
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