Referendum contro il Green Pass, al via la raccolta firme. Tra i promotori c’è Freccero: «E’ l’embrione del Grande Reset»

Carlo Freccero

Carlo Freccero, l’ex direttore di Rai 2, è tra i promotori del referendum contro il Green Pass. Un referendum che, afferma Freccero, vuole andare contro «uno Stato che ha tradito» e abrogare un certificato che «discrimina». Ma Carlo Freccero si spinge oltre e, come riporta l’Ansa, arriva a fare riferimento a una delle maggiori tesi complottiste che circolano soprattutto sul web in merito a vaccino e certificazione verde, quella del fantomatico «Grande Reset». Il Green Pass, dice Freccero, «è destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset attualmente in attuazione». 

Secondo il programma dei promotori del referendum si devono raggiungere in un mese le canoniche 500mila firme (senza l’aiuto dello Spid, visti i tempi stretti); i quesiti referendari sono quattro, relativi a quattro decreti, e la scadenza per il deposito delle sottoscrizioni è fine ottobre. 

Ad assistere legalmente i promotori è l’avvocato Olga Milanese che dice all’Ansa: «Nel frattempo studieremo ricorsi in sede giudiziaria, anche internazionale, oltre a iniziative di dialogo ‘politico’. Sequesti tentativi dovessero fallire, il referendum abrogativo costituirà l’ultima chance per opporsi a un odioso strumento di discriminazione personale e sociale. Per allora, gli italiani non ne potranno più di portare al collo un cappio che si stringe e si allarga a piacimento di un Governo privo di qualsivoglia legittimazione popolare: questo potrebbe far crescere il fronte del no al Green Pass e determinare un’ampia partecipazione popolare al voto referendario».

Sul sito del comitato referendario www.referendumnogreenpass.it, si spiegano le ragioni della campagna.

«I cittadini italiani – si legge – hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il Green Pass costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana».

Il certificato inoltre «esclude dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo. Per questo motivo, la normativa che istituisce il Green Pass si pone in netto contrasto con l’art. 3 della Costituzione» e «spingendo surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione, aggira il divieto sancito dall’art. 32 della Costituzione, secondo cui “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario obbligatorio se non per disposizione di legge”». Sul piano internazionale, «il Green Pass si pone in contrasto con alcune dichiarazioni di principio sancite da strumenti giuridici di natura programmatica, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 (…) la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950». 

lunedì, 20 Settembre 2021 - 10:10
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