Due bambine senza vita in una casa famiglia: nessuna traccia della mamma

Agenti Polizia

Erano con la mamma in una casa famiglia, una struttura per donne maltrattate gestita dai servizi sociali. Ma in quella comunità, la ‘Mamma Bambino’ di Verona, hanno trovato la morte: uccise, secondo quanto ormai appare un sospetto più che realistico, dalla loro mamma. Le vittime sono due bambine di 3 e 11 anni trovate senza vita nella stanza in cui da qualche tempo si trovavano con la madre, una cingalese di 50 anni di cui si sono perse le tracce.

Le bimbe sono state uccise la scorsa notte, i loro corpi senza vita sono stati rinvenuti nei loro lettini in una stanza del piccolo appartamento indipendente nel quartiere Porto San Pancrazio, nella struttura che ospita fino a cinque famiglie con bisogni particolari, di solito donne coi figli vittime di abusi e violenze.

L’orrenda scoperta è stata fatta da una operatrice del centro che, insospettitasi perché dall’appartamento non arrivavano voci o rumori e dall’assenza delle bimbe al quotidiano appuntamento per la scuola, è entrata nella casetta e ha trovato le piccole, adagiate nei loro lettini, e nessuna traccia della loro mamma. Inutile l’arrivo del 118, chiamato immediatamente: nulla da fare per le bambine che forse, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi perché dovrà essere compiuta un’autopsia, sono state soffocate nel sonno.

Le indagini, affidate alla polizia scaligera, sono coordinate dal pm Federica Ormanni della Procura di Verona. Nessun dubbio che l’estremo gesto sia stato compiuto dalla donna: la comunità è sorvegliata 24 ore su 24 proprio per tutelare gli ospiti, dunque nessuno da fuori avrebbe avuto facile accesso. Nessun segno di effrazione conferma il quadro.

La donna era nella struttura con le bambine da dieci mesi: era arrivata nel gennaio del 2021 dopo il provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia che aveva disposto che la piccola famiglia si allontanasse dalla propria dimora a causa delle presunte violenze del padre, un quarantenne dello Sri Lanka, tossicodipendente, avvisato dalla polizia della tragedia e risultato da subito completamente estraneo alla vicenda.

Una storia che strazia. La donna e le due bimbe dopo essere state accolte in un’altra struttura all’inizio dell’anno in corso erano state trasferite nella comunità ‘Mamma Bambino’ in cui, oltre a poter avere un appartamento indipendente, le persone ospitate possono fare percorsi lavorativi, se adulte, e seguire le lezioni a scuola se minorenni con obbligo scolastico (la struttura accoglie bambini da 0 a 12 anni). Un modo per ricominciare a vivere, un aiuto concreto. Ma la cinquantenne, raccontano le cronache locali, non lavorava; le bimbe invece frequentavano la scuola elementare e l’asilo regolarmente.

Una storia drammatica che potrebbe avere un epilogo ancor più tragico. Si cerca la donna, la si cerca anche con squadre di sommozzatori nel fiume Adige. Il sospetto è che, dopo aver ucciso le due bambine, abbia deciso di farla finita.

mercoledì, 27 Ottobre 2021 - 08:13
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