Napoli, la grande truffa sul reddito di cittadinanza: in pochi mesi scoperti oltre 2mila casi, danno per oltre 5 milioni

reddito di cittadinanza

C’è chi era ai domiciliari e percepiva il reddito di cittadinanza. Poi c’erano i parenti più stretti dei camorristi, anche loro beneficiari dell’indennità tanto voluta dal Movimento Cinque Stelle. E, a seguire, centinaia e centinaia di casi di incasso indebito del sostegno economico.

Dal mese di giugno a oggi il Comando Carabinieri Ispettorato del lavoro, con la collaborazione dell’Inps, ha effettuato migliaia di controlli mirati e la conclusione delle verifiche è stata disarmante: a 2441 persone è stato revocato il beneficio su tutto il territorio della provincia partenopea, 716 denunciati per truffa ai danni dello Stato. Tra i denunciati 422 hanno pregiudizi penali e, di questi, ben 64 per associazione di tipo mafioso. Ma il dato più eclatante riguarda l’ammontare del danno arrecato all’Erario: oltre 5 milioni di euro sono stati erogati per un sostegno economico che non era dovuto (5.127.765,71 euro è la cifra esatta) e nella quasi totalità dei casi scoperti non sarà possibile recuperare un euro.

Sono questi i numeri dell’imponente lavoro svolto dai carabinieri di cui oggi, attraverso una lunga nota stampa, vengono tirate le somme.
Tra i casi più eclatanti vi sono sicuramente quelli relativi a esponenti della criminalità organizzata. «Uno di questi è per esempio l’esponente di spicco del clan Frizziero. Sebbene fosse sottoposto alla detenzione domiciliare per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e diverse condotte aggravate dal metodo mafioso in materia di sostanze stupefacenti ed armi, l’uomo è risultato beneficiario indiretto del reddito dì cittadinanza che veniva percepito dalla moglie convivente», scrivono i carabinieri. Altre cinque persone destinatarie del reddito sono state arrestate nel settembre del 2020 dalla compagnia Vomero perché ritenute gravemente indiziate di sequestro di persona a scopo di estorsione con aggravante mafiosa, perché legate al clan “Amato-Pagano”.

Tra i beneficiari del reddito di cittadinanza si leggono anche nomi di appartenenti al gruppo camorristico dei “Cifrone”, imputati per estorsione e rapina. Tre dei “Balzano”, imputati di associazione per delinquere di stampo mafioso, ricettazione, detenzione abusiva di armi. E ancora due spacciatori, un rapinatore e un uomo arrestato per detenzione di arma comune da sparo. Tutti in manette tra i quartieri di Marianella e Vomero aggiungevano ai profitti illeciti anche quelli garantiti dallo Stato come supporto contro l’indigenza.

Nell’elenco spuntano anche 10 gli affiliati al clan Grimaldi /Vanella Grassi che, arrestati durante l’operazione “Cupola” del 2020 per associazione per delinquere di stampo mafioso, percepivano il reddito di cittadinanza. Reddito governativo anche per 6 napoletani coinvolti in truffe agli anziani in Lombardia e recentemente finiti nelle maglie della giustizia. Risiedono in città nella zona delle “Case Nuove”, Secondigliano, Forcella e in provincia nei comuni di Mugnano e Aversa.

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mercoledì, 3 Novembre 2021 - 07:33
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