Omicidio del sindaco Vassallo, 9 indagati: c’è un colonnello dei carabinieri. La procura: ombre su indagini e depistaggio

Il sindaco Angelo Vassallo morto ammazzato
di Laura Nazzari

Nove indagati, tra i quali il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. C’è una novità nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo ucciso la sera del 5 settembre del 2010. La procura della Repubblica di Salerno ha iscritto 9 persone nel registrato indagati ipotizzando un coinvolgimento nel delitto. Si procede per tutti a piede libero. 

La notizia è emersa anche per via delle perquisizioni disposte dalla procura: l’ufficio e la casa di Cagnazzo a Frosinone sono stati perquisiti. Dal 2020 Cagnazzo è in forza al comando generale dell’Arma dei carabinieri a Roma ma all’epoca dell’omicidio dei fatti contestati guidava il nucleo operativo di Castello di Cisterna. Nucleo che sul delitto Vassallo, avvenuto ad Acciaroli non aveva alcuna competenza territoriale, eppure quel giorno sulla scena del delitto, a dare una mano alle operazioni investigative, c’era pure lui. Cagnazzo si trovava lì in vacanza e intervenne sul posto, finendo con il dirigere di fatto, e poi gestire nella fase successiva, le operazioni.

Proprio questa circostanza viene rilevata in maniera critica dalla procura di Salerno che segnala una «serie di attività investigative, poste in essere nella fase immediatamente successiva alla commissione del delitto, in assenza di delega» da parte della Procura stessa, «competente all’accertamento dei fatti». Perquisizioni sono in atto anche a carico di altri indagati. A condurre le attività delegate dalla procura ci sono i militari del reparto Crimini Violenti del raggruppamento Operativo Speciale di Roma e della sezione Anticrimine di Salerno. Le perquisizioni sono fondate «su una parte degli elementi raccolti in più di un decennio di attività investigative svolte da questo ufficio fin dall’indomani del grave il fatto delittuoso – si legge in una nota della procura – le indagini hanno beneficiato peraltro di un proficuo collegamento investigativo con la direzione distrettuale antimafia di Napoli». Un collegamento che ha consentito di utilizzare i risultati di attivita’ tecniche svolte dalla Dda napoletana nell’ambito di altre inchieste. Il procuratore della Repubblica di Salerno precisa che le ultime ipotesi investigative sono «suscettibili di ulteriore verifica nel corso del procedimento, anche alla luce delle complessive acquisizioni probatorie, tuttora coperte da segreto investigativo». Tra le righe la procura disegna anche un quadro di depistaggio: le indagini condotte da organi senza delega, viene scritto, ebbero come effetto quello di «indirizzare le investigazioni nei confronti di soggetti risultati poi del tutto estranei all’episodio criminoso». 

La procura di Salerno ha contestato ai 9 indagati i reati – per i quali si procede a vario titolo – di omicidio e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. l’ipotesi investigativa è che Vassallo sia stato ucciso perché voleva svelare un traffico di droga che gravitava attorno al porto turistico di Acciaroli di cui era venuto a conoscenza. Dal decreto di perquisizione tuttavia non è possibile capire, allo stato, quale ruolo nella vicenda verrebbe attribuito a ciascun singolo indagato. 

Tra i destinatari dell’avviso di perquisizione figura anche l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, che fu iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio Vassallo nel giugno del 2018 come riportò in un’esclusiva Giustizia News24: in quella occasione la procura si limitò a convocare Cioffi per un interrogatorio ma non formulò alcuna precisa contestazione, non scrisse cioè quale ruolo avrebbe avuto il brigadiere. Da allora sono trascorsi 4 anni e l’inchiesta su Cioffi, nel frattempo condannato in una vicenda di favori e droga con il ras del Parco Verde di Caivano Pasquale Fucito, sembrava essersi fermata. Oggi la novità. Potente. Che richiama alla memoria i servizi che ‘Le Iene’ hanno realizzato nel corso degli anni, anche all’indomani delle accuse formali mosse a Cioffi. Fabio Cagnazzo, che all’epoca guidava Frosinone, fu anche protagonista di una delle quelle puntate e, tra le lacrime, respinse ogni insinuazione sul suo presunto coinvolgimento nell’omicidio di Angelo Vassallo. 

giovedì, 28 Luglio 2022 - 15:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA