Garante detenuti arrestato a Napoli, il gip: «Movente economico, doveva comprare un motorino». E lui, intercettato, si accusa

intercettazioni

Ha tradito la sua storia di riscatto per soldi. Pietro Ioia, divenuto garante dei detenuti di Napoli dopo le battaglie per i diritti dei carcerati, ha calpestato il percorso di rinascita che aveva intrapreso per una vita più agiata. E’ quanto evidenzia il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Valentina Giovanniello nell’ordinanza di custodia cautelare emessa a corollario dell’inchiesta su droga e soldi entrati nel carcere di Poggioreale e destinati ad alcuni detenuti.

Ioia, questa mattina, è stato arrestato e portato in prigione perché accusato di avere fatto da ‘postino’: approfittando del suo ruolo di Garante e delle occasioni di incontro coi detenuti, ha consegnato lo stupefacente e i cellulari (in alcuni casi non ci è riuscito). In cambio ha ricevuto del denaro. Le circostanze emergono dalle intercettazioni, ambientali e telefoniche, poste a sostegno delle contestazioni mosse dalla procura. Molti dialoghi, viene sottolineato dal gip, hanno un tenero inequivocabile.

Il 7 dicembre, ad esempio, viene intercettata una conversazione tra Ioia e Sonia Guillari, indicata dalla procura come la donna che commissionava al Garante l’ingresso di droga e soldi. Ioia si lamenta perché non è stato ancora pagato e va in pressing: «Se non è adesso, magari pure più in là… però si deve fare, a me mi servono… o se no inizia ad anticipare e poi se ne parla… questo è l’anticipo che voglio io…», dice. In un’altra conversazione, rivela in maniera plastica le sue azioni: «Ora vedo di entrare altri due cosarielli là dentro, sotto Natale… devo prendere pure il motorino a quello». Per il gip è evidente che Ioia è mosso da «un movente economico» e che uno degli obiettivi è comprare il motorino al figlio.  

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martedì, 18 Ottobre 2022 - 15:48
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