Spese gonfiate per intascare finanziamenti pubblici: così una società di capitali avrebbe truffato Regione Campania e Invitalia causando un danno erariale di quasi due milioni di euro. L’inchiesta della guardia di finanza di Napoli che ha messo in luce la presunta frode ha avuto come primo epilogo il sequestro di beni immobili e mobili oltre che di disponibilità finanziarie (per un totale di 1,7 milioni di euro) a carico della società di capitali e dei suoi soci.
La vicenda parte dal 2010 quando la snc ottiene finanziamenti da Regione e Invitalia Spanell’ambito del Programma Operativo Nazionale Pesca cofinanziato dal F.E.P. Campania 2007/2013, e di finanziamenti agevolati concessi da Invitalia S.p.A., ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs. n. 185/2000, finalizzati alla realizzazione di una nuova iniziativa imprenditoriale nel settore della produzione di prodotti alimentari.
Il programma di investimenti prevedeva l’acquisto di un terreno/suolo aziendale, impianti, macchinari e attrezzature e la realizzazione di opere murarie. Ma dalle indagini partite dalla tenenza della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese (Caserta) è emerso che la stessa società si sarebbe avvalsa di ulteriori società fittiziamente interposte, intestate a parenti o ad altri soggetti collegati, tanto per l’esecuzione dei lavori quanto per l’acquisizione di beni e servizi, al solo scopo di far lievitare le spese da rendicontare agli enti erogatori e ottenere contributi sensibilmente superiori a quelli spettanti.
In questo modo avrebbe cagionato un danno erariale per oltre 1,7 milioni di euro (770.000 a carico di Invitalia S.p.A. e circa 935.000 a carico della Regione Campania), a fronte di un finanziamento effettivamente percepito di circa 3 milioni di euro. Conseguentemente, la magistratura contabile partenopea ha richiesto e ottenuto, dal Presidente della Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei conti, il provvedimento di sequestro conservativo eseguito a cura del Nucleo PEF di Napoli.
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giovedì, 20 Ottobre 2022 - 09:45
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