Suora arrestata per le botte ai bimbi a scuola, choc a Casamicciola. Le accuse dei pm e lo «sconcerto» del Vescovo

Suora di spalle

A Casamicciola, uno dei sette comuni dell’isola di Ischia, c’è chi non si fa capace. «Sono anni che collaboriamo con suor Edda, non abbiamo mai notato nulla di strano anzi: le suore erano sempre attente ed amorevoli nei confronti dei bambini ed anche in giro non abbiamo mai raccolto alcun commento o notizia che potesse lasciar immaginare quello di cui oggi le religiose sono accusate», dice Franco di Noto Morgera, presidente della Catena Alimentare ischitana.

Anche Giovan Battista Castagna, professore all’istituto nautico isolano e per otto anni sindaco del comune di Casamicciola, ricorda che «Suor Edda in tutti questi anni ha dato vita a molte iniziative benefiche a favore di bimbi e ragazzi in difficoltà. Posso dire che all’interno dell’orfanatrofio ho sempre visto un ambiente sano».

Eppure questa mattina l’inchiesta della procura della Repubblica di Napoli ha alzato il sipario sull’istituto religioso Santa Maria della Provvidenza restituendo uno scenario da incubo. Bambini picchiati, telefonini cellulari ‘sequestrati’ affinché nessuno dei piccoli ospiti potesse riprendere con foto o video quanto accadeva all’interno. Storie di maltrattamenti che una bambina di 9 anni è riuscita a documentare dando l’input all’inchiesta che è sfociata in provvedimenti cautelari. Monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Ischia e Pozzuoli, in una nota «esprime sconcerto» e ricorda che «ogni luogo educativo – tanto più un luogo educativo che si ispira ai valori del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa – dovrebbe essere un luogo sicuro, in cui l’educazione, l’accoglienza e l’istruzione favoriscono la crescita sana e integrale dei minori, senza alcun tipo di violenza e maltrattamenti».

Suor Marie Georgette Rahasimalala, 55 anni, originaria del Madagascar è stata arrestata ed è stata condotta in carcere: è stata rintracciata grazie alla geolocalizzazione del telefono. La suora è stata rintracciata a Roma. Altre tre suore, invece, sono state raggiunte da un divieto di dimora in Campania: si tratta della madre superiora Angela De Bonis, 81 anni; di Noeline Razanadraozy, 51 anni, anche lei del Madagascar e addetta alla mensa; Alice Albaracin, quasi 48 anni, nata nelle Filippine, consorella addetta al servizio doposcuola. Misure diverse perché diverse sono le responsabilità attribuite dalla procura alle religiose.

Suor Marie Georgette Rahasimalala è accusata di avere picchiato anche un bambino di 4 anni: si occupava del servizio in mensa. I video agli atti dell’inchiesta (dopo aver raccolto la ‘denuncia’ della bimba di 9 anni, i militari dell’Arma hanno piazzato delle proprie telecamere nei locali della scuola) mostrano la suora arrestata che schiaffeggia e tira più volte con forza i capelli al bimbo di quattro anni. Lui piange e si dispera. Tutto avviene davanti agli altri bambini che urlano “lascialo stare, è solo un bambino”, per indurla a smettere. Ma lei schiaffeggia anche il fratello della piccola vittima, che ha otto anni, intervenuto per difenderlo, facendolo sanguinare dal naso. Le tre suore colpite da divieto di dimora, invece, sono accusate di avere costretto i ragazzini che avevano ripreso le botte a cancellare i video registrati con i loro cellulari. I reati sono contestati nella forma aggravata, per avere abusato della condizione di inferiorità fisica e psichica determinata dall’età delle vittime e anche perché commessi in un istituto di educazione e formazione.

Finora le vittime accertate sono due, ma le indagini, che durano da quattro mesi, proseguono. I militari, coordinati dal capitano Tiziano Laganà, che dirige la compagnia di Ischia, hanno ascoltato in “modalità protetta” i bambini, insieme con i magistrati della IV sezione. Sono stati riferiti tirate di capelli, schiaffi alla nuca, calci, ciabattate sulle mani.

mercoledì, 16 Novembre 2022 - 20:02
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