Uccise i genitori e li gettò nell’Adige, i pm contro Benno: «Ha agito senza pietà, ergastolo senza attenuanti»

Benno Neumair
Benno Neumair

«La società ha bisogno di essere rassicurata e vuole pensare che un delitto come questo sia stato compiuto da un matto. Ma così come tutti i matti non sono delinquenti, dobbiamo dire che non tutti i delinquenti sono matti».

Con queste parole il pubblico ministero Igor Secco ha accompagnato la richiesta di condanna all’ergastolo per Benno Neumair, il 31enne di Bolzano che il 4 gennaio del 2021 ha ucciso i genitori Laura e Peter: contestati i reati di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. Il pm ha anche chiesto che all’imputato non vengano riconosciute le attenuanti generiche, in quanto non ci sarebbero i presupposti di collaborazione con la giustizia e confessione spontanea.

«Non c’è stata collaborazione con le indagini, ma depistaggi. Non c’è stata una confessione spontanea ma utilitaristica, con una totale mancanza di pentimento. Per questo riteniamo che non ci siano i presupposti per riconoscere le attenuanti generiche», ha spiegato il pm Federica Iovene, che si è alternata con il collega Secco nella requisitoria dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Bolzano. Piuttosto Benno si è rivelato «un menzognero cronico», per di più « bravo ad entrare in empatia con gli altri» al punto tale «che è in grado di manipolarli ed è in grado di controllare il suo comportamento ma semplicemente non vuole».

Quindi i magistrati si sono soffermati sull’efferatezza dei due omicidi, commessi «con piena coscienza e volontà». «Benno ha buttato in acqua i cadaveri dei genitori», agendo «senza pietà» e cercando di non farlo più riemergere. Lo ha fatto con la consapevolezza che non sarebbero mai stati trovati», ha sottolineato il pm Iovene.
Il cadavere di Laura Perselli fu ritrovato all’altezza di Egna il 6 febbraio 2021, circa un mese dopo il delitto. Quello di Peter Neumair addirittura il 27 aprile nei dintorni di Trento.
Subito dopo la requisitoria è stata la volta della parte civile, in rappresentanza di Madè, sorella di Benno, e di Carla Perselli, sorella della vittima. «Laura e Peter erano dei bravissimi genitori che lo trattavano con i guanti di velluto», ha detto la legale Elena Valenti.
Adesso la parola passa agli avvocati di Benno, che ha rinunciato a presenziare all’udienza della requisitoria. Si torna in aula domani mentre la sentenza è attesa per la giornata di sabato.

giovedì, 17 Novembre 2022 - 20:28
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