Metropolitana di Napoli, già guasto il nuovo treno. Scontro sull’ennesimo guaio della linea 1

di Gianmaria Roberti

Non bastava un lunghissimo collaudo, terminato – complice un incendio in fase di prova nel luglio 2021 – solo il mese scorso. Ora è già guasto il nuovo treno del metrò linea 1 di Napoli, inaugurato il 18 ottobre. Inevitabili rabbia e polemiche, per l’ennesimo guaio, in una linea segnata da disservizi giornalieri. «Anche stamattina abbiamo sollecitato la Caf (la società costruttrice spagnola Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, ndr ) che ha una struttura di manutenzione per i nuovi treni affinché – dichiara il sindaco Gaetano Manfredi – intervenga perché è un problema di software di controllo interno al treno e quindi in alcune occasioni blocca il compressore».

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Il convoglio fa parte del lotto acquistato nel 2017 dal Comune. I nuovi treni, in tutto 24, verranno progressivamente messi in esercizio. Ma la falsa partenza desta perplessità. «Abbiamo chiesto un intervento immediato – dice Manfredi -. C’è da dire che siamo in una fase di rodaggio, però ci auguriamo che il problema venga risolto rapidamente: non è un problema meccanico ma informatico. La prossima settimana si intensificheranno le attività per il collaudo del secondo treno. Quindi è molto importante che questo problema venga risolto rapidamente».

Ma in molti restano i timori. «Stiamo aspettando che gli spagnoli attivino i loro specialisti del “sistema informatico” che devono venire dalla Spagna – premette Nino Simeone, presidente della commissione infrastrutture e trasporti del Consiglio comunale – I loro tecnici, che fanno già assistenza a Napoli hanno effettuato tutte le verifiche strutturali, controllando tutta la parte elettromeccanica, senza riscontrare anomalie al treno, che essendo l’unico in servizio per 12/14 ore continuative, sta chiaramente subendo un stress d’esercizio significativo. Chiarito questo punto, io sono più preoccupato di Roma che di Bilbao. In quanto, l’agenzia ministeriale italiana che si occupa della certificazione di sicurezza dei nostri treni, l’Ansfisa, non mi risulta essere troppo presente. Eppure a Roma sanno bene quale sia il nostro deficit strutturale, in termini di treni in esercizio?»

Per questo Simeone esprime «grande preoccupazione in tal senso, in quanto non mi giungono notizie confortanti dai colleghi che lavorano nei depositi della Linea 1 di Anm, dove sono appunto fermi una decina di nuovi treni. La prossima messa in esercizio degli altri treni, prevista tra Natale e Capodanno, rischia di slittare perché siamo ancora in attesa delle autorizzazioni e del nulla osta di Ansfisa? Ritardi dovuti alla “scarsa” presenza del personale ministeriale a Napoli». Il consigliere aggiunge: «Spero di sbagliarmi e mi auguro sinceramente che il Ministero dei trasporti mi smentisca con i fatti. Ne parlerò con il sindaco perché non possiamo permetterci altri disservizi o ritardi del genere».

Dubbi analoghi dal mondo sindacale. «Bisogna risolvere questo problema perché potrebbe ripresentarsi anche sugli altri treni, si corre il rischio – ammonisce Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale Usb lavoro privato – di metterli in esercizio e magari poi vederli fermare in continuazione. Da un lato si parla di potenziamento dei servizi, e dall’altro concretamente ciò non avviene perché ci sono continuamente questi guasti tecnici, che di solito si presentano nella fase iniziale». Il sindacalista spiega: «I guasti temporanei che stanno impedendo l’utilizzo dei nuovi treni Caf sono quasi fisiologici nella prima fase di avvio dell’esercizio. È un fenomeno chiamato tecnicamente “mortalità infantile dei componenti elettronici” che questa volta ha riguardato la centralina, in altri casi il sistema di telecamere sulle porte». L’auspicio è che «l’intervento di manutenzione possa avvenire quanto prima riconsegnando alla città un importante mezzo di trasporto».

Antonio Di Gennaro, delegato provinciale per la mobilità di Assoutenti, fa un ragionamento: «Sento dire che tutto dipende dai treni, ma questo è un treno che, prima di andare in funzione, deve percorrere 5000 chilometri. Si presume che li abbia percorsi, altrimenti non ci sarebbe stata l’autorizzazione ministeriale. Io ricordo che durante il collaudo ci fu un incendio: siamo sicuri che tutto il sistema della rete sia stato sistemato?». Inoltre, di fronte a problemi quotidiani, «andrebbe avviato un efficace sistema di collegamento anche su gomma, un servizio alternativo». Ma visto l’andazzo, sembra un sogno.

sabato, 19 Novembre 2022 - 20:40
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