Violenza sulle donne, un orologio avverte i carabinieri in tempo reale: a Napoli è operativo | Come funziona

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La conferenza stampa per presentare l'orologio anti-violenza

Contro la violenza sulle donne arriva un nuovo strumento di prevenzione: si chiama ‘Mobile Angel’ e nei fatti è un combinato di orologio e smartphone in grado di inviare alla centrale operativa dei carabinieri una richiesta di auto nel momento in cui si sta consumando un’aggressione. 

Il sistema, sperimentato per due anni proprio a Napoli (città pilota dell’iniziativa), diventa adesso operativo. Questa mattina è stato presentato nel corso di una conferenza tenutasi nella caserma Pastrengo dei carabinieri. Ad illustrare il funzionamento del dispositivo, le sue peculiarità e le sue potenzialità sono stati il procuratore aggiunto di Napoli Raffaello Falcone, che coordina il pool fasce deboli, il generale Enrico Scandone alla guida del comando provinciale dei carabinieri di Napoli, Fabio Ortolani della Fondazione Vodafone cui si deve la struttura tecnologica dei dispositivi e l’associazione Soroptmist International Italia, presieduta da Giovanna Guercio, cui invece si deve la paternità dell’idea.

Il sistema è semplice ed efficace: in caso di aggressione, alla vittima basterà pigiare due volte, in rapida successione, su un tastino dell’orologio anti-violenza per attivare l’allarme che arriverà alla centrale operativa dei carabinieri. A loro volta i militari dell’Arma localizzeranno immediatamente la posizione della vittima grazie al gps contenuto nell’orologio e manderanno la pattuglia più vicina. E se la vittima non avesse il tempo e la possibilità di usare l’orologio perché magari immobilizzata? L’orologio possiede dei sofisticati sensori in grado di rilevare l’accelerazione del battito cardiaco o anche movimenti anomali, come magari strattonamenti: in tal caso l’alert alla centrale operativa dei carabinieri partirà in automatico. A ciò si aggiunga la funzione di registrazione audio e video del cellulare: «Questi sono elementi di prova, è importantissimo per le indagini», rileva il procuratore aggiunto Falcone.

Il dispositivo è gratuito per le vittime di violenze e viene assegnato dall’Arma dei carabinieri in presenza di precisi requisiti. Una volta acquisita la denuncia della vittima di violenza, i carabinieri si coordinano con la procura alla quale spetta la valutazione della gravità dei fatti. In presenza di fatti molto gravi, viene proposto alla vittima di munirsi di questo orologio abbinato a smartphone. Il consenso della vittima è essenziale dal momento che il dispositivo consente di monitorare passo passo gli spostamenti della persona e dunque comporta profili di violazione della privacy.

«Questo orologio – osserva il procuratore Falcone – ha un aspetto di prevenzione importante, consente di chiedere un intervento tempestivo. Ma al tempo stesso può fungere anche da deterrente per gli autori del reato. Certo, non sono iniziative esaustive ma sono tappe importante nell’azione di contrasto a crimini che sono particolarmente feroci». «Questo strumento ha un impatto psicologico importantissimo sulle vittime – aggiunge il generale Scandone – Molte vittime di violenza modificano la loro vita, non escono più di casa perché si sentono in pericolo. In questi due anni di sperimentazione, invece, le donne che hanno accettato di indossare ‘Mobile Angel’ hanno condotto una vita quasi normale, perché si sentono più tutelate, non si sentono sole».

La prevenzione, è stato sottolineato in conferenza, è stato fondamentale nell’azione di contrasto alla violenza sulle donne, fenomeno che fa registrare troppi reati. A Napoli in meno di un anno sono stati iscritti a ruolo 4200 procedimenti per reati come lo stalking, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e e femminicidi. In meno di un anno sono state disposte 176 misure cautelari in carcere, 56 provvedimenti di allontanamento, 69 divieti di avvicinamento, 2 obblighi di dimora, 9 divieti di dimora. In un anno dieci donne sono state vittime di femminicidio.

mercoledì, 30 Novembre 2022 - 19:15
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