Ex Cirio, a processo gli ex parlamentari di Fi Cesaro e Pentangelo. Rinvio a giudizio pure per l’ex re del latte Greco

cesaro e pentangelo
Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo

Per l’inchiesta sulle presunte irregolarità nella riconversione (mai avvenuta) dell’ex area Cirio a Castellammare di Stabia, ci sarà un processo. E il processo dovrà fare chiarezza sul ruolo di pezzi politica e sulla ‘benedizione’ che questi esponenti avrebbero dato alla realizzazione di un piano edilizio sul quale vi erano diverse ombre.

Il giudice dell’udienza preliminare Antonello Anzalone del Tribunale di Torre Annunziata ha accolto la richiesta della procura oplontina ed ha rinviato a giudizio gli ex parlamentari di Forza Italia Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo: entrambi sono imputati di 3 episodi di corruzione per agevolare le autorizzazioni per la maxi-speculazione edilizia.

All’epoca dei fatti contestati (ottobre 2014-maggio 2015) Pentangelo era presidente ad interim della Provincia di Napoli a seguito della decadenza di Pesaro che si ricandidò alle Politiche nel 2013. Secondo la procura questo incarico sarebbe stato utilizzato a vantaggio dell’imprenditore stabiese Adolfo Greco relativamente alla vicenda Cirio. Greco era uno dei soci della Polgre, società che a partire dal 1999 si sarebbe dovuta occupare della rinascita dell’area.

Non solo: gli inquirenti ritengono che quell’incarico a Pentangelo fu conferito da Luigi Cesaro proprio perché quest’ultimo, che con Greco aveva avviato una personale interlocuzione, aveva intenzione di agevolare l’imprenditore nella vicenda.

Il rinvio a giudizio è stato disposto anche per l’imprenditore Greco, già condannato nell’ambito dell’inchiesta ‘Olimpo’ per avere fatto da cerniera tra imprenditori vittime del ‘pizzo’ e ed esponenti della criminalità organizzata dell’area stabiese e pomeiana. Rinvio a giudizio pure per la moglie di Greco, Angelina Annita Rega; l’ingegnere Antonio Elefante, progettista del complesso edilizio da realizzare nell’ex area Cirio di Castellammare; Maurizio Biondi, commissario ad acta nominato dall’allora Provincia di Napoli. Biondi, secondo la procura, fu nominato da Pentangelo proprio per consentire a Greco di ottenere il permesso a costruire superando così «le resistenze manifestate dai funzionari dell’Ufficio tecnico di Castellammare di Stabia».

L’inchiesta è un rivolo dell’indagine ‘Olimpo’ che mise a nudo una serie di episodi estorsivi commessi da esponenti della criminalità organizzata locale e svelò l’esistenza di un rapporto opaco tra i malavitosi indagati e il noto imprenditore stabiese Adolfo Greco, che pure vantava ottimi agganci nel mondo dei colletti bianchi e della politica locale. A Greco, emerse dalle indagini grazie ad una fitta rete di intercettazioni, si erano rivolte diverse vittime del pizzo, che chiedevano una sorta di mediazione per abbassare la cifra dell’estorsione.

A Greco si rivolse pure il titolare del Sole365 quando una bomba scoppiò dinanzi all’ingresso del supermercato a Castellammare di Stabia. Greco è stato condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per due distinti episodi estorsivi, uno tentato e uno consumato: la sentenza è stata emessa nel novembre 2021.

martedì, 10 Gennaio 2023 - 15:17
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