Soffiate e favori ai malavitosi dal Tribunale di Roma, 5 dipendenti indagati dopo l’arresto della praticante avvocato

La procura della Repubblica di Roma
di maga

La anonima (per ora) ‘talpa’ dell’ufficio intercettazioni in procura a Roma, quella in combutta con l’ex praticante avvocato Camilla Marianera che è finita in carcere l’altro ieri, potrebbe non essere il solo dipendente infedele di questa brutta storia di informazioni sensibili vendute a personaggi della malavita organizzata e a chiunque fosse disposto a pagare.

Lo aveva già evidenziato il giudice per le indagini preliminari Gaspare Sturzo nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha colpito Marianera (iscritta all’albo dei praticanti di Paola) e il suo fidanzato Jacopo De Vivo: «Marianera coltivava numerosi rapportiall’interno degli uffici giudiziari, inoltrando quindi su più canali di comunicazione, solo alcuni dei quali meglio individuati, richieste a plurimi funzionari dei servizi giudiziari, ottenendo spesso risposte o consigli, anche di favore, su come operare per ottenere le informazioni richieste».

Ma è nella richiesta di misura cautelare a firma dei pubblici ministeri Francesco Cascini e Giulia Guccione che il capitolo sulle ‘spie’ è meglio esplicitato: «I canali di cui (i due fidanzati, ndr) si avvalgono gli indagati per attingere notizie riservate relative all’attività giudiziaria sono plurimi e non limitati a funzionari presenti nella sala intercettazioni». La circostanza, aggiungono i magistrati, è «confermata dall’emergere di rapporti opachi con soggetti che esercitano funzioni amministrative al Tribunale di sorveglianza». Dunque, Marianera (iscritta all’albo dei praticanti di Paola) e De Vivo «intrattengono rapporti con una pluralità di funzionari, che svolgono la loro attività lavorativa presso la Corte d’Appello e presso il Tribunale di sorveglianza, rappresentati come soggetti disponibili a fornire notizie in ordine alle loro attività d’ufficio».

E, allora, la parola d’ordine della procura è fare presto per stringere il cerchio attorno a questi dipendenti infedeli. Ieri nel registro degli indagati sono finiti 5 dipendenti e altrettante sono state le perquisizioni effettuate: i destinatari delle perquisizioni sono funzionari in servizio al Tribunale di Sorveglianza. all’ufficio dei sequestri giudiziari e in Corte d’Appello.

sabato, 18 Febbraio 2023 - 10:51
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