Polizia Penitenziaria, a Napoli il sit-in dei sindacati contro l’amministrazione

Carcere Poggioreale
Il carcere di Poggioreale

Sono sei sigle sindacali della polizia penitenziaria (Sinappe, Uil, Uspp, Cisl, Cgil e Cnpp) e «manifestano il più vivo rammarico ed insoddisfazione – afferma una nota congiunta – per lo stato d’immobilismo serbato dall’Amministrazione Penitenziaria Regionale e Centrale, alla soluzione delle non più sostenibili condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso gli istituti ed i servizi della Campania». Domani, lunedì 20 febbraio, a Napoli, i sindacati hanno indetto un presidio davanti al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Una iniziativa «per esternare il proprio legittimo dissenso e forzare lo stagnante e perdurante immobilismo».

Viene anche dichiarata la prosecuzione dello stato di agitazione, proclamato lo scorso 16 gennaio, «non volendo continuare ad assistere ad una ulteriore involuzione della già grave situazione, ormai ai limiti del collasso». Sono cinque i punti oggetto di reclamo. La gestione penitenziaria in Campania, «che sta compromettendo seriamente la sicurezza degli istituti e degli stessi poliziotti penitenziari, quotidianamente vittime di aggressioni spesso violente e cruente. Il tutto avviene in un clima di preoccupante immobilismo, poiché la mancanza di idonei e immediati provvedimenti disciplinari e/o di trasferimento, anche in ambito regionale, dei detenuti più violenti e facinorosi sta alimentando una diffusa sensazione di impunità tra la popolazione detenuta, sempre più difficile da contrastare».

Alcuni «tra i più grandi Istituti Penitenziari e Nuclei Operativi della Regione – spiegano i sindacati – sono da diversi mesi privi dei Comandanti di Reparto titolari o con Direttori reggenti, con una precarietà che ne limita il regolare svolgimento delle funzioni, privando il personale di fondamentali punti di riferimento e della necessaria continuità gestionale». C’è poi la «grave carenza di organico» della Polizia Penitenziaria, che comporta «estenuanti turnazioni di lavoro, perché costretti a coprire più posti di servizio
contemporaneamente, con sovrabbondanti e insostenibili carichi di lavoro».

Tra le doglianze, c’è «l’inefficacia della sanità penitenziaria, povera di risorse umane, mezzi e strumenti diagnostici, che si riverbera inevitabilmente sull’organizzazione del lavoro a causa dei sistematici ricoveri a vista dei detenuti presso strutture ospedaliere anche per visite o accertamenti diagnostici ordinari». La conseguenza «dell’inefficienza dell’assistenza sanitaria in carcere è il considerevole aumento di eventi critici e delle aggressioni ai danni del personale». Le sigle denunciano anche «la precarietà delle relazioni sindacali con il provveditore regionale, con riscontri evasivi, per niente risolutori e non collimanti con le problematiche rappresentate nelle note sindacali congiunte». Inoltre, i sindacati puntano il dito contro «l’inidoneità dei luoghi di lavoro, che non garantiscono dignitose condizioni lavorative a tutto il personale di Polizia Penitenziaria».

domenica, 19 Febbraio 2023 - 14:16
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