Napoli, il centrodestra lancia la riforma delle Municipalità: «Autonomia vera dal Comune»

di Gianmaria Roberti

Se autonomia differenziata deve essere, il centrodestra napoletano la vuole a trecentosessanta gradi: coinvolgendo anche le Municipalità. Da qui arriva la proposta in cinque punti, presentata in un incontro organizzato dall’associazione Felix, all’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. Si tratta di dotare le Municipalità di autonomia finanziaria e legislativa, con personalità propria, non più articolazioni del Comune. Elevandole, in pratica, dal rango attuale di scatole vuote, o poco più. «Ai sensi dell’art. 93 dello Statuto del Comune di Napoli – si legge nel documento-, si propone una revisione dello stesso a mezzo della seguente proposta: dotare le Municipalità di bilanci autonomi per la gestione di entrate trasferite e proprie; conferire alla Municipalità la personalità giuridica; conferire alle Municipalità poteri concorrenti a quelli del Comune nelle materie per le quali le stesse hanno competenza come da Statuto e Regolamento già esistente (manutenzione urbana; attività socioassistenziali; attività scolastiche, culturali e sportive; gestione servizi amministrativi a rilevanza locale); trasferire alle Municipalità le risorse economiche derivanti dalle funzioni e dalle attività svolte sul proprio territorio di competenza; trasferire alle Municipalità risorse umane dal Comune per la compiuta realizzazione delle funzioni già attribuite alle Municipalità».

Secondo il centrodestra, «con l’avviata riforma dell’Autonomia Differenziata si rende necessaria e non più rinviabile, in coerenza con il dettato costituzionale, una compiuta riforma delle Municipalità in ordine alle funzioni e ai trasferimenti delle risorse umane e finanziarie per garantire un sistema di governo che risponda in maniera diretta alle esigenze dei cittadini con chiara capacità di intervenire sui territori e sui servizi dando risposte immediate in ragione del dovere di responsabilità della politica sempre più invocata dai cittadini».


Questa necessità «si scontra purtroppo con le resistenze delle amministrazioni sovraordinate che difficilmente sono disponibili a cedere sovranità e potere preferendo accentrare nelle proprie mani quanto più potere amministrativo ed economico possibile, restando al contempo sordi alle difficoltà quotidiane dei cittadini nella fruizione di adeguati livelli di prestazione pubblica, nei trasporti, nel welfare o nell’uso sicuro di strade e marciapiedi». Peraltro «a nessuno sfugge, e non solo in termini di mera percezione sociale – sostiene la proposta di riforma – la scarsa efficacia delle Municipalità così come sono organizzate oggi, con funzioni e risorse inadeguate, limitate e, peraltro, non chiare. Spesso, come anche in questa consiliatura, il piccolo Ente si riduce ad un postificio e/o ad un bancomat per la politica centrale».

Si rende «pertanto opportuno – afferma il documento – un intervento del Consiglio Comunale sullo Statuto e sul Regolamento delle Municipalità anche per la necessità, nelle more dell’approvazione della legge nazionale che dovrà disciplinare l’elezione diretta a suffragio universale del Sindaco e del Consiglio della Città Metropolitana, di procedere sulla strada della istituzione delle zone omogenee». Sul piano giuridico, infatti, «il comma 22 dell’articolo 1 della Legge 56 del 2014 stabilisce che è condizione necessaria per procedere all’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio che lo Statuto della Città Metropolitana preveda la costituzione di zone omogenee e che il Comune capoluogo abbia realizzato la ripartizione del proprio territorio in zone dotate di autonomia amministrativa».

Per Catello Maresca, consigliere comunale già candidato Sindaco, «la riforma delle Municipalità è ormai una necessità ineludibile: bisogna rendere efficaci ed utili tali strutture, altrimenti tanto vale abolirle. Ma per farlo, per dare finalmente un senso alle Municipalità, si devono assicurare alle stesse autonomia finanziaria e capacità autonoma di spesa». Sarà proprio Maresca a portare la proposta all’attenzione del consiglio comunale. Alessandra Caldoro, presidente di Felix, spiega: «Con la nostra associazione, nata durante l’emergenza covid in difesa delle scuole, proseguiamo l’attività a sostegno dei cittadini, preoccupandoci, in sinergia con i partiti, di tutelare soprattutto quelli più deboli. E l’idea di rafforzare il ruolo delle Municipalità va esattamente in questa direzione». «Questa proposta – sottolinea la vicepresidente di Felix, Antonella Esposito – nasce dall’esperienza nell’assessorato alla politiche sociali maturata nella Prima Municipalità, tra il 2011 e il 2016, allorché, ho potuto toccare con mano che, così come strutturato, l’attuale decentramento vanifica qualsiasi sforzo politico. Servono modifiche strutturali, è necessario avvicinare il più possibile l’amministrazione al cittadino. Tanto più in ragione di un governo politico fortemente determinato su questo percorso».

Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, rimarca: «Il governo del territorio si realizza a partire dalle Municipalità che devono avere funzioni e risorse certe e determinate. Questo non accade a Napoli dopo decenni di amministrazioni di sinistra che le hanno svuotate privando i cittadini del più diretto ed immediato riferimento istituzionale. La proposta del Centrodestra unito, sulla quale non faremo sconti, restituisce finalmente una centralità diretta ai cittadini». Impietoso Marco Nonno, consigliere regionale (al momento sospeso) di Fratelli d’Italia: «Le Municipalità hanno fallito l’obiettivo perché non è mai decollato un vero decentramento, né hanno portato il risparmio effettivo che era alla base dell’accorpamento delle circoscrizioni che poi hanno fatto nascere le Municipalità. Probabilmente, se avessero ridotto il numero dei consiglieri di circoscrizione e avessero dato la possibilità di gestire direttamente la manutenzione urbana avremmo avuto ben altri risultati».

Per Giorgio Longobardi, consigliere comunale di FdI, «non è accettabile continuare a considerare le Municipalità poco più di una fastidiosa palla al piede: i consiglieri municipali sono i primi riferimenti dei cittadini, quelli più vicino ai loro bisogni quotidiani che spesso, proprio per l’inerzia comunale, rimangono ignorati». Chiede di «riempire finalmente di risorse e funzioni questi che oggi appaiono contenitori vuoti» Salvatore Guangi, consigliere comunale di Forza Italia, ricordando che «le funzioni più importanti per la gestione delle Municipalità sono ancora nelle mani dell’Amministrazione Centrale con buona pace per il cittadino che subisce quotidianamente disservizi mortificanti dalla Municipalità di appartenenza. Il rilascio di carte d’identità con prenotazioni a mesi, le sezioni municipali aperte a giorni alterni per mancanza di personale, le potature di alberi programmate a mesi, non ne sono che un esempio». Sintetizza Luigi Rispoli della direzione Nazionale di FdI: «Senza poteri concreti, personale e risorse le Municipalità non hanno nessuna possibilità di incidere e, quindi, non hanno ragione di esistere. So che decidere non è nelle corde del Sindaco Manfredi, ma continuare in questo modo senza avviare un processo di riorganizzazione e razionalizzazione degli uffici decentrati significa solo continuare a far danni».

mercoledì, 26 Aprile 2023 - 21:05
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