Video | Applausi e cori da stadio: Pisani in Questura a Napoli abbraccia la ‘sua’ gente e regala un bacio. Poi l’omaggio a Bignone

di maga

La folla delle grandi occasioni, il picchetto d’onore all’esterno dell’ingresso della Questura di Napoli in via Diaz e poi l’applauso e il coro da stadio intonando il suo nome: «Vittorio, Vittorio, Vittorio».

Vittorio Pisani, da pochi giorni a Capo della Polizia, torna nella sua Napoli, nella sua ‘casa’ di polizia dalla quale era stata allontanato in malo modo per via di un’inchiesta poi franata a dibattimento. Una ‘casa’ che non l’ha mai dimenticato e che sembrava non attendere altro che il suo grande ritorno.

Lui, visibilmente commosso, si è lasciato abbracciare da quella che era la sua ‘gente’ e ha ricambiato lo straripante affetto lanciando un bacio con la mano: in prima fila uomini che con lui hanno condiviso notti insonni, operazioni eccellenti. E poi una schiera di poliziotti che hanno vissuto gli anni della Mobile di Vittorio Pisani. «Non occorre che io ti dica quanto la tua presenza qui in questa veste, a soli quattro giorni dal tuo insediamento, inorgoglisca la questura di Napoli», sono state le parole rivolte a Pisani dal questore Alessandro Giuliano.

L’occasione della visita in Questura per Pisani, alla sua seconda uscita da Capo della Polizia dopo quella di Palermo per l’anniversario della strage di Capaci, è stata la cerimonia di commemorazione del primo dirigente della Polizia di Stato Mario Bignone, scomparso a soli 44 anni, a Palermo: a Bignone è stata oggi la sala riunioni della Squadra mobile. Pisani ha voluto esserci, perché con Bignone ha lavorato e se il poliziotto non fosse venuto a mancare probabilmente sarebbe stato al fianco dell’«acchiappalatitanti» in questo prestigioso incarico. «Mario Bignone era un ragazzo splendido, dedito al servizio in maniera encomiabile. Lo ha dimostrato sul campo», ha detto Pisani. Che poi ha raccontato un aneddoto lavorativo per dare l’idea del valore di Bignone.

Siamo tra il 1998 e il 1999 e la Squadra Mobile di Napoli era sulle tracce del latitante Pietro Licciardi. Il camorrista era a Praga, ma a quei tempi non v’era ancora formale collaborazione tra le forze di polizia della Cecoslovacchia e dell’Italia. Così l’operazione di cattura fu oltremodo faticosa. Pisani, Bignone e altri agenti partirono alla volta della Germania dell’est dove stazionarono, quindi per diversi giorni Pisani e Bignone raggiungevano in auto Praga dove incontravano le forze di polizia locali per fare il punto e tornavano indietro. Questo fino a quando non fu concessa la possibilità alla polizia italiana di tenere un loro uomo a Praga, a patto che se ne stesse chiuso in un albergo senza farsi vedere. Fu scelto Bignone. «Mario rimaneva chiuso in albergo, perché la polizia non gli consentiva di uscire. Gli portavano le intercettazioni in italiano e lui le ascoltava. Dopo vari giorni, Mario riconobbe la voce del latitante e si decise di fare l’intervento nel ristorante. Mario fu fatto sedere a tavola, nel ristorante, con poliziotti cechi, ma per non farlo riconoscere lo travestirono, lo truccarono, gli misero una parrucca. Quella sera Licciardi fu arrestato. La nostra polizia per sei mesi rimase aggregata in Germania per quella operazione». Pisani ha quindi concluso il suo ricordo di Bignone spiegando che «oggi sarei stato onorato di potermi avvalere della collaborazione di Bignone».

Ad ogni modo il poliziotto prematuramente scomparso ha lasciato il segno: «Anche se lui non è presente – ha concluso Pisani – non possiamo dimenticare i valori che ci ha trasmesso, è come se fosse ancora presente». Al ricordo di Pisani su Bignone si è unito il questore Alessandro Giuliano: «Un giovane, grande, investigatore, che abbiamo perduto prematuramente, nel 2010, a soli 44 anni» ma che «nei suoi anni di servizio ha inferto importanti colpi sia alla camorra napoletana, sia a cosa nostra siciliana». La moglie del dirigente scomparso ha letto una commovente lettera dedicata al marito e rivolto i suoi sentiti ringraziamenti sia al capo della polizia, sia al questore, per la dedica al marito della sala negli uffici della Squadra mobile.

venerdì, 26 Maggio 2023 - 15:56
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