Attentato caserma di Fossano, nell’appello bis l’anarchico Cospito condannato a 23 anni. Lui: «Niente prove»

Alfredo Cospito
Alfredo Cospito

Attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha rimodulato in 23 anni la condanna per l’anarchico Alfredo Cospito. In primo grado e in appello era stato condannato a 20 anni. Per Anna Beniamino, la Corte ha rimodulato la pena in 17 anni e 9 mesi. In primo grado e in appello era stata condannata a 17 anni. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi per Cospito e 27 anni e 1 mese per Beniamino. Accogliendo una richiesta dei difensori, gli avvocati Flavio Rossi Albertini e Gianluca Vitale, i giudici hanno applicato l’attenuante del ‘fatto lieve’. Una circostanza determinante per Cospito, che così ha scansato il “fine pena mai”.

L’appello bis era stato ordinato nel luglio scorso dalla Cassazione. Un anno fa diventarono definitive quasi tutte le 14 condanne del processo Scripta Manent, contro gli anarchici della Fai-Fri, che fra il 2003 e il 2016 aveva rivendicato una serie di azioni commesse in varie località italiane. Tra esse ordigni e plichi esplosivi contro politici, giornalisti e forze dell’ordine. La Cassazione respinse i ricorsi presentati dalle difese degli imputati, condannati, in 14, a pene fino a 20 anni di carcere.

La corte riqualificò l’attacco esplosivo contro la scuola allievi dei carabinieri di Fossano in “strage politica” (art. 285 c. p.), rinviando al tribunale di Torino per il ricalcolo peggiorativo della pena, relativo ai soli imputati Cospito e Beniamino. Non c’è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano. Questo è un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato”. Per la prima volta dall’apertura del processo, oggi in aula Cospito ha negato il suo coinvolgimento nell’attentato.

Nel corso dell’ultima dichiarazione spontanea, prima che i giudici entrassero in camera di consiglio, l’imputato ha sostenuto che  «Non c’è nessuna prova che noi abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano. Questo è un processo alle idee. Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato». Ha anche parlato di un processo caratterizzato da «stranezze» e da «un evidente accanimento». 

Flavio Rossi Albertini, legale di Cospito, dichiara:  «Siamo assolutamente soddisfatti, 23 anni è una pena elevata ma avevamo timore che potesse andare molto, molto peggio».

lunedì, 26 Giugno 2023 - 19:43
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