Caro voli, la guerra sul decreto tra Governo e Ryanair. Il ministro Urso: «Se tagliano rotte, le riempirà qualcun altro»


Il caro voli e lo scontro tra Governo e Ryanair. E’ un agosto di fuoco per Giorgia Meloni e il suo esecutivo. Ma lo è pure per le tasche dei consumatori, che per i mesi di vacanze hanno assistito a un’impennata dei costi dei voli.

Cosa prevede il decreto sul caro voli
Partiamo dall’inizio. Per rispondere ai prezzi alle stelle delle compagnie aeree, è stata scritta una norma che impone delle limitazioni ai sistemi di definizione dei prezzi: si vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto, o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Inoltre, si considera “pratica commerciale scorretta” l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe – da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale – basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Le compagnie dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione. La norma è contenuta nel decreto Asset appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dal Parlamento.

Le minacce di Ryanair
Il decreto adottato dal Consiglio dei ministri ha mandato su tutte le furie Ryanair che ha accusato il Governo di avere adottato decreti illegittimi e ha minacciato il taglio delle rotte per il 2024, invertendo così il trend di nuove rotte che per questa stagione estiva è cresciuto. Il colosso di Dublino ha infatti lanciato cinque nuove rotte nazionali da e per Alghero per l’inverno 2023, spiegando che «opererà oltre 30 voli settimanali» tra Alghero e destinazioni come Bologna, Milano-Bergamo, Milano-Malpensa, Napoli e Pisa. Questo, sottolinea la compagnia, «dimostra il nostro impegno durante la bassa stagione invernale» per l’isola. E, tuttavia, Ryanair si dice pronta a un passo indietro, puntando l’indice contro il Governo. «Mentre Ryanair investe in Sardegna, trainando la crescita dell’isola con investimenti reali, il Governo italiano, purtroppo, fa esattamente il contrario col suo decreto illegale e fuorviante che fissa un tetto ai prezzi, violando i regolamenti Ue e allontanando Ryanair dall’isola», ha affermato l’amministratore delegato di Ryanair, avvertendo, quindi, che se la norma sul caro voli «non sarà cancellata, Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia nell’estate e inverno 2024». E «ciò vorrà dire meno passeggeri a tariffe più alte».

La replica del ministro Urso
L’ultimatum non è piaciuto al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che, in un’intervista con La Stampa, ha commentato: «Wilson faccia quel che crede. L’Italia è il primo mercato della compagnia, il più appetibile d’Europa. Se taglieranno rotte, le riempirà qualcun altro. Mi chiedo solo se gli azionisti di Ryanair sono della stessa opinione». Il titolare del Mimit fa notare: «Quando vengono messi in vendita biglietti a mille euro in concomitanza di eventi alluvionali il mercato non c’entra nulla. Si chiama speculazione». Secondo Urso Rynair in questi anni sul mercato italiano ha fatto «quel che ha voluto» e che ora la situazione «deve cambiare».

sabato, 12 Agosto 2023 - 13:00
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