Musicista ucciso a Napoli, il gip lascia il 16enne in carcere. Indagini su 2 maggiorenni per il possesso della pistola

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Fiori sul luogo dell'omicidio di Giovanbattista Cutolo (foto Kontrolab)

Il fermo è stato convalidato: il 17enne dei Quartieri Spagnoli che, all’alba di giovedì, ha ammazzato il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo in una lite per un motorino parcheggiato male, resta in prigione.

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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Napoli Valeria Veschini, in accoglimento della richiesta avanzata dal pm Francesco Regine, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a seguito dell’udienza di convalida del fermo, provvedimento che blocca il 16enne in un istituto di pena minorile per il reato di omicidio aggravato, e porto abusivo di arma da sparo.

Il 17enne, difeso dall’avvocato Davide Picciriello, ha riferito al giudice di essersi difeso e che la pistola – frutto di un ritrovamento occasionale e di proprietà del suo gruppo – gliel’ha passata uno dei suoi amici, un maggiorenne, che ha preso parte alla rissa. Il giovane ha riferito di avere sparato mentre Cutolo gli veniva incontro con fare minaccioso. Dichiarazioni che attendono di essere comparate con il materiale investigativo che la Squadra Mobile di Napoli sta continuando a raccogliere.
L’avvocato dell’indagato Davide Piccirillo – che sta valutando se ricorrere al Tribunale del Riesame – aveva invece chiesto gli arresti domiciliari e, in seconda battuta, la custodia in una comunità.

Intanto l’attenzione della Squadra Mobile e della Procura di Napoli si sta concentrando anche su tre amici maggiorenni del 17enne e sul loro ruolo nella rissa sfociata in tragedia: si mira a chiarire quale sia stato il loro effettivo ruolo nella vicenda alla luce delle dichiarazioni rese dal 17enne circa il possesso della pistola usata per uccidere Giovanbattista Cutolo.

sabato, 2 Settembre 2023 - 16:52
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