Musicista ucciso a Napoli, la mamma non accetta le scuse del baby killer: «La mossa è una porcata»

Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo

Daniela Di Maggio non è la mater dolorosa dell’iconografia cattolica, piegata dalla sofferenza, ma fin dal primo istante sta elaborando il lutto con un veemente impegno civile. «Voglio pene giuste per ragazzi che non possono essere chiamati più ragazzi ma criminali schifosi – grida la mamma di Giovanbattista Cutolo -, l’assassino di mio figlio è andato a giocare a carte dopo che ha ucciso». La scena si svolge in una piazza del Gesù gremita, al termine dei funerali del musicista ucciso a Napoli il 31 agosto.

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Il feretro di Giogiò è appena entrato in auto, per l’ultimo viaggio, baciato dai genitori, tra lanci di fiori bianchi. Per Mamma Daniela è iniziata un’altra vita: nel nome del figlio. «Questo ragazzo è un martire – sostiene-, si è immolato per un cambiamento». Nonostante tutto, non accetta parole di resa: «Certo che Napoli cambia, altrimenti la morte di Giogiò a cosa è servita?». C’è la rabbia e c’è l’orgoglio: «La Napoli bella è tutta qui ad omaggiare mio figlio». Ma ai suoi concittadini dice: «Basta con le coscienze addormentate, noi napoletani dobbiamo combattere».

Non sono slogan. La sua ribellione è autentica. Insorge perfino con i cronisti, che le riportano le scuse del killer 17enne, annunciate ieri dal legale. Daniela le respinge: «Questa è una porcata. Come si fa a chiedere scusa, è un crimine efferato». Sembra lei a dare coraggio alla gente, invece del contrario. La reazione della donna innesca la voglia di giustizia. «In galera a vita» urla qualcuno, tra applausi e commozione.

mercoledì, 6 Settembre 2023 - 20:45
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