Inchiesta appalti e camorra a Caivano, nuovi arresti: ai domiciliari 6 imprenditori, misura per il boss Angelino. 18 indagati

di mg

L’inchiesta appalti e camorra a Caivano, che nelle scorse settimane era sfociata nell’arresto di alcuni pubblici amministratori e che ha determinato lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Consiglio comunale, si allarga. Come prevedibile. Questa mattina i carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.

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Di questi 18 indagati, nove sono le persone già raggiunte lo scorso 10 ottobre dai decreti di fermi nella prima parte di questa indagine: ossia l’ex consigliere comunale Giovanbattista Alibrico, l’esponente politico Armando Falco (nipote dell’ultimo sindaco Enzo Falco), l’ex assessore comunale Carmine Peluso, il tecnico comunale Martino Pezzella, il dirigente comunale Vincenzo Zampella, Raffaele Bervicato (luogotenente del boss Antonio Angelino), Raffaele Lionelli (che recuperava e custodiva armi, e gestiva le estorsioni e il welfare per i detenuti) Domenico Galdiero (che si occupava tra l’altro delle estorsioni) e Massimiliano Volpicelli, incaricato di attuare le direttive di Angelino.

I nove nomi nuovi dell’indagine, colpiti da misura cautelari, appartengono a tre malavitosi e a sei imprenditori edili: tra gli arrestati figura il boss Antonio Angelino. Nei confronti degli imprenditori è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari: a loro sono contestate dazioni corruttive in favore di politici e dipendenti del Comune di Caivano, finalizzate ad agevolazioni relative alle gare di appalto bandite dall’Ente locale.

I provvedimenti scaturiscono da un’intensa attività investigativa condotta dai militari dal novembre 2022 a luglio 2023 che, in sintesi, ha consentito di far emergere una concreta infiltrazione della locale criminalità organizzata nelle attività di governo ed amministrazione del comune di Caivano e, in particolare, nella gestione degli affidamenti degli appalti per i lavori pubblici. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione criminale riusciva ad ottenere da parte dei pubblici amministratori l’indicazione di notizie riservate relative all’aggiudicazione degli appalti in modo da poter indirizzare le richieste estorsive; in più di una occasione, i pubblici dipendenti si ponevano come intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ovvero nel ritiro del denaro;gli stessi imprenditori, se da una parte erano vittima della richiesta estorsiva, dall’altra riuscivano ad ottenere gli incarichi attraverso dazioni corruttive ad amministratori e dirigenti comunali compiacenti.

mercoledì, 1 Novembre 2023 - 08:18
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