Nel bilancio Dia di Napoli 150 interdittive. Il capocentro De Salvo: «Così la camorra abbassa il Pil, ecco gli studi» | Video

di Gianmaria Roberti

Per la Dia di Napoli un bilancio del 2023 «positivo, poiché l’impegno è stato forte» ha detto il capocentro Claudio De Salvo. Oggi, anche nella sede partenopea, la Direzione investigativa antimafia ha presentato il calendario 2024. Ma è stata l’occasione per un consuntivo degli ultimi 12 mesi.

«Ovviamente si nota di più l’attività di polizia giudiziaria – ha spiegato De Salvo -, come ad esempio l’operazione a Melito di Napoli con l’arresto di alcuni amministratori di quel Comune. Però, l’attività della Dia è molto più ampia, in stretta collaborazione con le Prefetture di Napoli, Caserta, Benevento e Avellino, e in coordinamento con le altre forze di polizia». Snocciolando i dati, si trovano sequestri per oltre 10 milioni di euro, confische per altri 16 milioni, 150 misure interdittive antimafia per altrettante aziende in odor di camorra. «Ma la nuova frontiera della lotta alle mafie, che è sicuramente quella che raccontiamo anche in questo calendario – ha avvertito il capocentro di Napoli – è il fronte internazionale». La Dia si è fatta promotrice negli anni scorsi di una piattaforma finanziata dall’Unione europea, per agevolare le collaborazioni istituzionali e le polizie europee. Hanno aderito fino ad ora 26 paesi europei e 13 extra europei, tra cui l’Australia.

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Novità rilevanti anche sul fronte interno. «C’è un decreto ministeriale importante dell’ottobre scorso – ha sottolineato De Salvo – che rafforza il ruolo della Dia nell’attività di contrasto, perché l’infiltrazione negli appalti è ovviamente una condizione negativa che pesa enormemente sulle difficoltà economiche del territorio». L’analisi è di lunghissimo periodo. Uno studio della Banca d’Italia evidenzia la vicenda parallela di due grandi sismi, quello del ’76 nel Friuli e quello dell’80 in Campania e Basilicata. «I medesimi stanziamenti, 50mila miliardi di lire circa, nei due territori – ha rimarcato il capocentro Dia di Napoli – hanno avuto effetti praticamente opposti, cioè un innalzamento del Pil nel Triveneto, mentre in Campania non solo non c’è stato aumento, c’è stato abbassamento del Pil, perché a quella vicenda purtroppo ha alimentato una nuova camorra organizzata, si è rafforzata, è stato terreno di inabissamento di alcuni territori della Campania».

Storie antiche, spunti nuovi. Il Calendario Dia, intanto, viene riproposto a distanza di vent’anni dalla sua ultima edizione. Ha per tema “La nuova organizzazione territoriale della Direzione Investigativa Antimafia e la proiezione internazionale”. Oltre a rappresentare un veicolo istituzionale di comunicazione, ha l’obiettivo di dare risalto al nuovo assetto dell’Organismo interforze e ai rinnovati strumenti di cooperazione internazionale nel contrasto alle associazioni criminali di tipo mafioso.

giovedì, 14 Dicembre 2023 - 15:50
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