Napoli, detenuto 36enne si toglie la vita a Poggioreale: terzo suicidio da inizio 2024. Proteste della Penitenziaria

Carcere Poggioreale
Il carcere di Poggioreale

Nuovo suicidio nel carcere napoletano di Poggioreale: si tratta del terzo dall’inizio del 2024. Il detenuto, un 36enne, avrebbe terminato di scontare la sua pena in un mese. A confermare il decesso è il provveditore per le carceri della Campania Lucia Castellano: «Il detenuto era afflitto da una situazione personale particolarmente difficile – ha detto all’Ansa – Mi sono già attivata ma la situazione del carcere di Poggioreale, il più affollato d’Europa, è particolarmente complicata». Secondo quanto si è appreso è in corso una indagine per fare luce sull’accaduto». La casa circondariale partenopea, come è stato evidenziato dal provveditore per le carceri della Campania Lucia Castellano, ospita ben 2100 detenuti a fronte di una capienza massima che dovrebbe invece essere di circa 1500-1600 detenuti. Alcuni giorni fa, nell’arco di poche ore, nella stessa struttura penitenziaria si sono tolti la vita due detenuti. E anche su quelle morti sono in corso degli accertamenti da parte degli inquirenti.

«Siamo costernati e affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea. E se si tratta della terza persona che, dall’inizio dell’anno, si uccide in cella, allora il termine ‘ecatombe’ non è un termine ad effetto ma la pura realtà», ha sottolineato, in una nota, Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). «L’uomo suicida sembra che avesse alle spalle una situazione familiare complicata, ma non è dato sapere allo stato le reali ragioni dell’insano gesto. Certo è che avere un fine pena breve e decidere di uccidersi sconvolge tutti», ha aggiunto Guacci.

Il segretario regionale ha evidenziato come «questi tre suicidi, che si sono susseguiti negli ultimi tempi, sono anche le conseguenze di numerose criticità che il Sappe sta denunciando da tempo ai vertici regionali e anche dipartimentali». Donato Capece, segretario generale del Sappe, nei giorni scorsi ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme: «E’ semplicemente scandaloso ed assurdo – ha detto – che il carcere napoletano di Poggioreale, con oltre duemila detenuti presenti – il più affollato d’Europa – abbia in servizio solamente due medici psichiatri».

«E’ così: è assurdo ma e proprio così. E non avere gli strumenti umani e organizzativi sanitari, psicologici e psichiatrici in un carcere che la media di duemila presenti al giorno taglia le gambe ai poliziotti penitenziaria, carenti pesantemente in organico, ed alla stessa direzione di Poggioreale», ha detto ancora Capece. «Anche il terzo suicidio a Poggioreale in queste prime settimane del nuovo anno, a cui aggiungere un omicidio, è un evento inevitabile secondo la tesi del ministro alla Giustizia Nordio?», è l’interrogativo del vicesegretario generale Osapp Aldo Di Giacomo che annuncia la ripresa del tour attraverso le carceri italiane per riaccendere l’attenzione sull’emergenza del nostro sistema penitenziario e rilanciare la mobilitazione del personale.

«Eppure – ha aggiunto – solo pochi giorni fa il sottosegretario Delmastro (con delega alla polizia penitenziaria) nella visita al carcere di Salerno aveva parlato di “segnali di luce in fondo al tunnel”. Se sono questi i segnali che fanno il paio con le dichiarazioni del Ministro, che rispolvera la proposta di espellere i detenuti stranieri per risolvere il sovraffollamento, salvo a spiegare come e quando sarà possibile, non c’è alcuna speranza di vedere veramente la luce. L’emergenza ha superato il punto limite con lo Stato incapace di garantire la vita delle persone che ha in custodia e la vita del personale oggetto di quotidiane aggressioni».

lunedì, 22 Gennaio 2024 - 17:03
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