Cellulari e droga ai detenuti, c’era anche un ‘tariffario’. Pilota del drone: «Feci entrare una pistola»

di Giorgio Pari

Un «service» con «un vero e proprio tariffario», per le consegne di droga e telefonini in carcere. Così definisce il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, l’organizzazione che avrebbe violato 19 istituti di pena, utilizzando droni modificati. In un caso, a Frosinone, sarebbe stata introdotta anche una pistola. A seguito di due indagini si è arrivati, oggi, all’esecuzione di 31 misure cautelari.

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«L’attività tecnica di intercettazione telefonica ed ambientale veicolare – si legge in una delle due ordinanze di misura cautelare – consente di affermare graniticamente che tutto nasce a Secondigliano, all’interno dell’istituto penitenziario, nella sezione S3 alta sicurezza». Assolutamente «rilevante, in tal senso», è considerato il contenuto di alcune intercettazioni. In una di queste Vincenzo Scognamiglio, ritenuto il conduttore dei droni, in auto «si stava dirigendo nei pressi del carcere di Catania, per effettuare un sopralluogo finalizzato alla successiva consegna di cellulari all’interno del carcere a mezzo drone, si vantava coni suoi interlocutori di essere stato l’artefice dell’ingresso dell’arma nel carcere di Frosinone». «Io sono – avrebbe detto -, i sonc u Dio e strunz ca l’ha fatta trasi».

Avrebbe anche specificato che «l’ordine lo ha avuto da Lucio (individuato nell’indagato Lucio Musella,ndr) e che, per tale consegna, aveva ricevuto quattromila euro». «No, no, no… aspetta, no – si legge -, io parlai chiaro con Lu… quello Lucio ha fatto entrare questa cosa, gli dissi: “Oh frà, io non faccio entrare niente di questa roba eh!” Quello la fece nascondere e la fece mettere dentro. Andammo a vedere, apro: “Ma che è sta cosa oh frà” -“No, no, no, non aprire” — “No, No, queste sono cose che non devo far entrare!”, quello già capì e mi disse: “No, tu questa cosa ora me la fai entrare!” …inc… gliel’abbiamo fatta entrare
e successe il casino». Per gli inquirenti quella pistola sparò, ferendo un detenuto, il 19 settembre 2021.

Nella stessa conversazione, Scognamiglio avrebbe raccontato «dell’enorme profitto derivante dall’introduzione di apparecchi cellulari e stupefacente nelle carceri, affermando che intorno ai 2.000 euro e i piccoli tra le 700/800 euro». Inoltre avrebbe riconosciuto «anche l’operatività di una squadra specializzata, dove l’unico in grado di pilotare il drone era proprio lui». «Avete una
squadra specializzata?» gli chiede un giovane. E lui: «No, solo io lo so guidare».

martedì, 19 Marzo 2024 - 22:08
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