Giustizia, affondo Gratteri: «Esecutivo vuole controllare pm per decidere priorità reati» | Video intervento

di Manuela Galletta

«Non sono d’accordo con quanto è stato fatto dalla riforma Cartabia a oggi: tutto ciò che è stato fatto non serve a velocizzare i processi, non serve a dare risposta a chi ha bisogno di giustizia, sono tutte riforme che rendono più difficile il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine. Si pensi, ad esempio, all’autorizzazione da parte del gip per il sequestro del telefonino di un indagato».

Dalla sala conferenze all’ottavo piano del palazzo che ospita gli uffici della procura della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri lancia bordate ai diversi interventi normativi, fatti o di cui si discute, in maniera di Giustizia. Nulla di nuovo, niente che non abbia espresso anche nelle sedi istituzionali come le audizione in Commissione giustizia. Eppure, stavolta, le sue osservazioni fanno più rumore perché cadono alla vigilia dell’arrivo in Tribunale del Guardasigilli Carlo Nordio, atteso per la cerimonia di insediamento del neo presidente di Corte d’Appello Maria Rosaria Covelli. L’occasione per la riflessione sulle riforme si presenta con la conferenza stampa convocata per fare il punto sull’inchiesta relativa a un voto di scambio elettorale durante le amministrative 2023 a Cercola. I giornalisti incalzano sul tema oggetto della riunione e poi si apre una finestra sull’attualità. E, inevitabilmente, si parte dal vertice a Palazzo Chigi nel corso del quale sono finiti sul tavolo la separazione delle carriere (di giudici e pm), la nascita di due distinti Consigli superiori della magistratura e la possibile istituzioni dell’Alta Corte, vale a dire un organismo che dovrebbe giudicare pm e giudici sostituendo in questa funzione il Csm.

«Non penso che la separazione delle carriere sia un’emergenza o una necessità – dice Gratteri -. Ogni anno solo lo 0,2% dei pm chiede di passare a fare il giudice o viceversa. È un problema assolutamente inesistente. E se un pm chiede di fare il giudice deve cambiare sede di Corte d’Appello. Il problema è zero virgola zero due». E, allora, perché il Governo ha tanto cuore la questione? Gratteri ha una sua idea: «Temo che il passaggio successivo sia far passare sotto l’Esecutivo i pm per poter dare ogni anno le direttive e dettare l’agenda, per dire quali sono le priorità del Paese e quali tipologie di reato siano la priorità».

Di concreto, tuttavia, allo stato non vi è alcunché, tanto è vero che lo stesso Gratteri – rispondendo a una domanda sul rischio per l’indipendenza della magistratura – osserva che «il rischio allo stato non c’è», riconoscendo invece «che c’è una pressione psicologica sui pm». «Io ho spalle larghe e nervi d’acciaio, mangio pane e veleno da una vita e tutto questo non mi tocca – incalza Gratteri -, ma penso a quanti giovani magistrati con grande entusiasmo e dopo anni di studi hanno superato un concorso e si trovano questo turbinio di riforme che non hanno nulla a che vedere con i bisogni delle parti offese e della giustizia».

Bocciata anche la riforma sulle intercettazioni: «Non c’era bisogno di questa stretta: già dopo la riforma Orlando non ci sono state più nelle ordinanze, nelle richieste di misura cautelare e nelle informative e soprattutto sui giornali e in tv, notizie o intercettazioni di gossip o di vita privata degli indagati. Quindi non c’era proprio l’esigenza di fare questa ulteriore stretta», osserva. Questa riforma, che impatta in maniera profonda su cosa sarà possibile pubblica, «va ad incidere molto sui cosiddetti colletti bianchi, sulla zona bianca perché – insiste Gratteri – non si sappia» nell’immediatezza cosa sta accadendo su territori. «L’opinione pubblica arriverà a sapere cosa è accaduto sui territori quando ci sarà la sentenza di condanna. Quindi per un anno, due anni ci sarà un buco della informazione – conclude Gratteri -. Chi paga le tasse, chi frequenta un territorio non sa chi è e cosa ha fatto nella vita, di rilievo penale, la persona che ricopre un ruolo sociale e un ruolo pubblico».

lunedì, 6 Maggio 2024 - 16:01
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