Iscritti non nati o ultracentenari, nuova bufera nel Pd di Napoli
Oddati: sarà un Congresso-truffa

Nicola Oddati
di Manuela Galletta

La passione per la politica, quella genuina, è solitamente un viaggio che comincia da giovani. Comincia in famiglia, tramandata di padre in figlio. O, più frequentemente, all’Università. Comunque sia, comincia quando si è già in grado di intendere e di volere. Questo valeva e vale per i comuni mortali. Il Pd napoletano – copia carbone del suo fratello maggiore in quanto a litigiosità, correnti e faida intestina – è riuscito, invece, a compiere un’altra magia, accaparrandosi un primato che, un trentennio fa, avrebbe solleticato l’interesse dello scrittore di fantascienza Philip Dick: tra gli iscritti per il congresso del 19 novembre – appuntamento utile a designare il segretario provinciale dei dem partenopei – ci sono militanti che non sono ancora nati.

I tesserati da ‘Ritorno al Futuro’: 32 iscritti e con diritto al voto, ma sui documenti risulta che nasceranno tra vent’anni.  

Ci sono per l’esattezza trentadue persone, indicate con tanto di nome e cognome, che hanno dichiarato un’età che il calendario non riuscirebbe a segnare: qualcuno risulta nato nel 2021, qualche altro nel 2024 e altri ancora nel 2028. Casi da ‘Ritorno al Futuro’. Casi da fantascienza. Chiari esempi di brogli, direbbero i più maliziosi. Disperati tentativi di qualche capobastone del Pd, aggiungerebbero i malpensanti, di assicurarsi un numero maggiore di delegati per spingere verso la vittoria il proprio candidato. Nicola Oddati, uno dei tre aspiranti alla segreteria provinciale del Pd, preferisce invece parlare – in modo sornione – di «errori materiali», lasciando così aperta la porta al rimedio (per ora) e dando una chance a chi ha commesso il ‘peccato futurista’ di togliere il Pd dall’imbarazzo di un nuovo caso di ‘truffa’. Strategia da politico navigato. Strategia che Oddati disegna con estrema chiarezza nel corso di una conferenza stampa convocata a poche settimane dal voto per comunicare che «non ci sono le condizioni di trasparenza e di legittimità» per lo svolgimento della competizione. E che, viceversa, esistono invece i presupposti per far sì che si consumi «una truffa». «Una truffa che noi non permetteremo avvenga», dice alzando la voce di un tono.

La carica degli ultracentenari pronti a votare il segretario provinciale: a Caivano l’insolita colonia dei ‘nonnini’ longevi

Da iscritti non ancora nati, a iscritti invece molto longevi. Forse troppo. L’altro caso che genera curiosità (e sospetti) ha radici ben piantate a Caivano, comune dell’hinterland a nord di Napoli con una platea abitativa di 38mila unità e un commissario prefettizio a reggere le sorti della città dopo le dimissioni di 13 consiglieri su 24 e il consequenziale decadimento di Simone Monopoli. Qui ci sono ben trenta iscritti ultracentenari. «E’ segno di salute», scherza Oddati prima di battere la bacchetta sulla scrivania. «Per carità, se ci sono persone con questa età che ancora partecipano alla vita politica, che ben vengano. Ma sicuramente trenta casi sembrano un po’ troppi. Sarebbe opportuno ricontrollare per togliersi il pensiero», incalza.

Le 10mila tessere senza identità e i 150 iscritti col doppio potere di voto: così si rischia di inquinare il voto

I controlli. E’ questo il punto centrale della conferenza stampa che Nicola Oddati convoca senza un largo preavviso. «Prima di votare, occorre ricontrollare tutte le iscrizioni degli aventi diretti, vale a dire 29900 persone, perché esistono numerose e singolari dati anomali. Solo quando gli incartamenti saranno in regola si potrà andare al voto. Non in queste condizioni». Le condizioni che Oddati denuncia sono quelle di iscrizioni manchevoli o difettose, il che potrebbe provocare un facile inquinamento del voto. Ben 10mila tessere, rileva il candidato segretario provinciale che vanta il sostegno degli ex Ds e la benedizione del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, non recano la data di nascita. In calce ci sono nome e cognome ma non l’età corrispondente. In pratica sulla tessera c’è un’identità generica, col risultato che alle urne potrebbe presentarsi chiunque. Non solo: quell’unica identità potrebbe essere sfruttata contemporaneamente da più persone; significa che ‘un solo nome e cognome’ potrebbe avere infinite possibilità di voto. Non finisce qui: dalle verifiche di Oddati e compagni è saltato fuori che 150 iscritti risultano registrati in due circoli diversi. Cosa irregolare. Se il quadro dovesse restare così, quei 150 voterebbero due volte. A tutto vantaggio, si capisce facilmente, del loro candidato preferito che, senza troppi sforzi, si aggiudicherebbe una preferenza di troppo. Ad un iscritto al quale viene concesso di votare due volte, ne corrisponde un altro che dal giorno alla notte si è invece vista tolto questo diritto: «Ci sono anche sette dispersi. Ci sono cioè sette persone che erano registrate nel 2015 e poi non ci sono più. Cancellate arbitrariamente», osserva Oddati.

Oddati: «Sanare le anomalie o bloccheremo il Congresso. Così sarà una truffa»

La soluzione per sanare queste anomalie è, per Oddati, una verifica lampo delle tessere e delle iscrizioni prima del voto: «La commissione di garanzia presieduta da Lo Sacco deve inviare ai segretari dei circoli queste anomalie chiedendo, entro 48 ore, di completare i dati o correggere gli errori. In tal modo si avrà trasparenza su chi ha diritto al voto. E se dicono che non si può fare, allora non consentiremo che questo congresso venga fatto. Questo congresso deve segnare una svolta per Pd, deve essere l’occasione per mettere mano alla ricostruzione del partito e non può essere la testimonianza dell’ennesima forzatura operata da un paio di persone che pensano di avere il partito nelle loro mani. Se continuiamo così altro che iscritti nati nel 2021, nel 2024 e nel 2028. Se continuiamo così, tra vent’anni il Pd non avrà neppure un iscritto».

martedì, 7 Novembre 2017 - 19:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA