Duplice omicidio a Miano, Moschetti: «Lasciati soli dal Comune, combattiamo contro le emergenze con le mani legate»

di Danio Gaeta

Miano terra di camorra. Miano terra di faide e minifaide. Miano terra dei Lo Russo e dei gruppi ‘ribelli’. Miano terra di omicidi. L’ultimo ieri sera in via Janfolla dove, sotto i colpi dei sicari, sono caduti Biagio Palumbo e Antonio Mele. In questa Municipalità di frontiera, ‘nascosta’ tra Scampia e Piscinola, si leva un grido d’allarme: «Noi siamo in prima linea, ma non abbiamo competenze». E’ quanto sostiene Maurizio Moschetti, presidente della VII Municipalità e candidato con Forza Italia (collegio di Napoli) alle prossime elezioni politiche. «Il Comune ci ha abbandonati – ha detto – siamo la prima istituzione del territorio, il primo interfaccia con i cittadini, chiediamo ma nessuno ci ascolta. A Napoli si chiudono nei Palazzi ed è evidente che ci hanno lasciati soli a lavorare nelle periferie».
In tempo di campagna elettorale, il tema della sicurezza a Napoli è sempre molto caldo. Forse anche un po’ abusato. C’è chi con spot e promesse parla dell’arrivo di più forze dell’ordine, chi annuncia l’apertura di nuove caserme e invece chi propone di puntare sul sociale. «Faremo, faremo e faremo – dice Moschetti – sentiamo solo questo da settimane. E’ arrivato il momento di dare risposte concrete e di cambiare lo stato di cose». «Ogni giorno sentiamo parlare di baby gang – ha aggiunto – intanto a Miano si spara e si ammazza». Al delicato tema della sicurezza nei quartieri periferici si aggiunge quello del decentramento amministrativo, ovvero capire le reali competenze in capo alle Municipalità. «E’ una questione atavica che ci tiriamo dietro da anni – ha concluso Moschetti – Ho chiesto e continuerò a chiedere l’intervento del Ministero dell’Interno. Le Municipalità sono presenti, parlano direttamente con i cittadini, ma hanno le mani legate»

giovedì, 8 Febbraio 2018 - 13:44
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