«Ti impicco fuori la porta, se mi accusa» Minacce per far ritrattare il pentito: arrestati 10 del clan Polverino-Orlando

Carabinieri
di Manuela Galletta

«Diglielo a Teo che a me mi tolga da mezzo. Se mi fai prendere 7-8 anni di carcere, gli mando io il messaggio. Ti impicco fuori alla porta». Quando Teodoro Giannuzzi è passato a collaborare con la giustizia (estate dello scorso anno), il ras Cristofaro Candela è andato su tutte le furie. Sapeva, immaginava che l’uomo lo avrebbe trascinato a picco e tentò di correre ai ripari. Con le minacce. Le minacce rivolte al suocero del pentito. Una volta gli venne intimato alla vittima di lasciare Quarto proprio perché era parente della ‘gola profonda’; un’altra volta gli fu esploso un petardo nel giardino; un’altra volta ancora fu preteso che riferisse a Candela i nomi delle persone che ‘Teo’ stava accusando; un’altra volta ancora, a mo’ di sfregio, rubarono dalla casa dell’uomo – che era scappato in tutta fretta con la famiglia – quattro televisori e un cellulare.
E’ la storia delle minacce che esponenti del clan Polverino hanno rivolto indirettamente a Teodoro Giannuzzi affinché l’uomo omettesse di accusare Cristofaro Candela o, peggio ancora, rendesse dichiarazioni mendaci sul conto di persone invise allo stesso  Candela. E’ la storia, avvenuta a Quarto nel dicembre 2017, contenuta nella delicata indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e stamattina sfociata nell’esecuzione di 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere a firma del gip Francesca Ferri della settima sezione penale del Tribunale di Napoli.

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venerdì, 29 Giugno 2018 - 10:00
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