Trasportò a sua insaputa droga
del clan Polverino di Marano,
camionista assolto

Tribunale Giustizia
di Dario Striano

Per due volte arrestato, per due volte scarcerato, e per due volte, dopo un lungo calvario, considerato estraneo all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti che gli era stata contestata. Quella che nel 2013 gli valse un mandato di arresto europeo. La scorsa settimana è finito il calvario con la Giustizia di Ferrer Quero, camionista 46enne di Valencia, arrestato nel settembre 2009 perché trovato alla guida di un autoarticolato con 600 chilogrammi di hashish nascosti tra la frutta. Fu arrestato insieme a due uomini del clan Polverino, che stavano scortavano il tir a bordo di un’auto guidata da un 50enne di Giugliano. Il camionista è stato assolto all’esito del dibattimento che si è definito dinanzi al presidente della prima sezione del tribunale di Napoli, Serena Corleto, «perché il fatto non costituisce reato in assenza dell’elemento psicologico». In sostanza, il collegio giudicante ha riconosciuto che Ferrer, difeso dall’avvocato Salvatore Barbuto, fu ingannato dal proprietario del camion – poi condannato in altro processo -, che avrebbe, dapprima, stretto un accordo criminale con il clan Polverino; quindi, avrebbe poi ingaggiato il malcapitato camionista,  per il trasporto della sostanza stupefacente al porto di Barcellona. Ma d’altronde non è la prima volta che il valenciano Ferrer – scarcerato dal Riesame pochi mesi dopo essere stato fermato a bordo del camion – è stato riconosciuto innocente dal tribunale partenopeo. Nel 2013 infatti fu prosciolto dal giudice per le udienze preliminari, Pietro Carola, per non aver commesso il fatto, lo stesso fatto, quando fu tirato in ballo da Domenico Verde. La gola profonda del clan Polverino, infatti, gli attribuì un ruolo di responsabilità nella rotta commerciale di hashish dalla Spagna alla provincia di Napoli. Un’accusa che gli costò il mandato di cattura europeo del 4 giugno 2013, e il carcere in Italia il mese dopo, nel luglio dello stesso anno. Ma dopo appena 20 giorni fu rimesso in libertà. E solo la settimana scorsa, dopo 9 anni di calvario, è stato riconosciuto innocente dai giudici napoletani.

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martedì, 29 Maggio 2018 - 11:06
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