Promettevano aiuti ai concorsi pubblici, chieste otto condanne per la ‘cricca’ che in 3 anni incassò 282mila euro di mazzette

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L’accusa è quella di aver promesso a numerosi ragazzi di superare concorsi pubblici nelle forze pubblici a patto che i candidati disposti ad ottenere l’aiuto pagassero importanti somme di denaro. L’accusa è quella di avere prospettato agevolazioni pur sapendo che non avevano né le conoscenze né i mezzi per poter orientare l’esito di alcuno dei concorsi indicati.

A distanza di poco più di due anni dalla notifica delle ordinanze di custodia cautelari che fermarono la cricca di millantatori composta da un ufficiale dell’Esercito e da esponenti della Penitenziaria, la procura della Repubblica di Napoli Nord ha presentato il conto alle otto persone finite sul banco degli imputati per i reati, ipotizzati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al millantato credito, nonché favoreggiamento. All’esito della requisitoria, tenutasi dinanzi al collegio A (presidente Ciampa) del Tribunale di Napoli Nord, il pubblico ministero che ha sostenuto l’accusa in aula ha chiesto condanne che vanno dai 12 mesi sino ai 5 anni per gli imputati. La pena più alta, cinque anni di reclusione, è stata proposta per Carmine Imparato (51enne di Sessa Aurunca), assistente capo della Polizia Penitenziaria all’epoca dei fatti contestati. Tre anni e sei mesi sono stati proposti per Enrico Cassese (52 anni di Giugliano), tenente colonnello dell’Esercito che era in forza al decimo Centro Rifornimenti e Mantenimento di Napoli; 3 anni e 4 mesi per Marianna Ciccarelli (48enne di Giugliano), moglie di Cassese; 3 anni e un mese per Antonio Cassese (48 anni di Villaricca), all’epoca dei fatti insegnante di matematica presso un istituto tecnico commerciale di Frattamaggiore e fratello dell’ufficiale dell’Esercito Enrico; 2 anni e 500 euro di multa per Salvatore Pagliuca (52 anni, di Aversa) e per Giuseppe Garofano (57enne di Aversa), entrambi della Polizia Penitenziaria; un anno e 7 mesi per Caterina Grimaldi (57 anni di Giugliano); un anno per Michele Mastrogiacomo (58 anni di Parete). Al centro dell’inchiesta sono finiti ben 24 episodi, che avrebbero prodotto per la cricca un giro di denaro di circa 282mila euro dal 2012 al 2015. Nello specifico la cricca avrebbe promesso il superamento di concorsi indetti dalla Polizia Penitenziaria (concorsi per agente per gli anni 2012, 2013 e 2015), dalla Polizia di Stato (concorso per agenti per l’anno 2013) e della Guardia di Finanza (concorso per ispettore per l’anno 2014).

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il docente Antonio Cassese aveva il ruolo di ‘reclutare’ i ragazzi che speravano di poter fare carriera nel mondo delle forze dell’ordine e che erano disposti a pagare per poter superare senza problemi i concorsi. Le cifre pagate oscillavano tra i 5mila e i 25mila euro. In diversi casi i ragazzi che corrisposero la somma richiesta chiesero la restituzione del denaro perché non avevano superato il concorso. Proprio una denuncia sporta da uno dei truffati ha messo in moto le indagini affidate alla Guardia di Finanza di Napoli. Indagini che si sono poi arricchite di intercettazioni telefoniche e di registrazioni effettuate durante gli incontri. La sentenza è prevista per gli inizi di marzo.

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giovedì, 31 Gennaio 2019 - 14:56
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