Bufera sulle toghe, vertice a Napoli di 250 magistrati. L’Anm partenopea: «Dimissioni dal Csm per chi è e risulterà coinvolto»

Tribunale di Napoli
Il Tribunale di Napoli

Napoli come Milano. Anche i magistrati partenopei, riunitisi oggi in assemblea distrettuale, chiedono le dimissioni immediate – e non le auto sospensione – dei consiglieri del Consiglio superiore della magistratura «che sono o dovessero risultare coinvolti» nelle indagini della Procura di Perugia. La richiesta di dimissioni è contenuta in una mozione che è stata approvata all’esito della riunione svoltasi nell’aula Arengario del Palazzo di Giustizia di Napoli: al vertice hanno partecipato 250 magistrati del distretto. La mozione segue quella approvata ieri dai magistrati milanesi dell’Anm.

Nel testo della mozione, i magistrati esprimono il proprio «sdegno rispetto a condotte che, ove confermate, gettano il discredito sull’istituzione che ha assicurato per 60 anni la autonomia e l’indipendenza della magistratura, e che contemporaneamente ledono gravemente il ruolo di garanzia del nostro organo di autogoverno, e con esso di tutti i singoli magistrati che nell’istituzione sono rappresentati».

Ad oggi l’unico magistrato togato del Csm che si è dimesso è Luigi Spina (Unicost), che ha raccolto l’invito che era stato rivolto per prima da Unicost. La corrente di maggioranza delle toghe, in verità, aveva invitato alle dimissioni sia Spina e che il pm Luca Palamara (accusato di corruzione) non solo dalle rispettive cariche di consigliere di Csm e di componente dell’Anm ma finanche dalla corrente. Sono invece 4 i consiglieri del Csm che si sono autosospesi: si tratta di Antonio Lepre e Corrado Cartoni (Mi), Paolo Criscuoli (Mi) e Gianluigi Morlini (Unicost).

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martedì, 4 Giugno 2019 - 19:37
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