Napoli, estorsione agli ambulanti della Maddalena per conto dei Mazzarella: chieste 7 condanne, pene fino a 15 anni

giudice martello

Mentre in Corte d’Assise (presidente Provitera) viene disposto il rinvio di un processo con detenuti sulla scorta del principio che la tutela della salute prevale sull’orientamento costituzionale secondo il quale, anche in caso di astensione dell’avvocatura, le cause con imputati detenuti debbano essere trattati, un altro giudice – sempre in forza al Tribunale di Napoli – decide la trattazione dell’udienza.

Siamo dinanzi alla quarantesima sezione del giudice per le indagini preliminare e il processo in corso verte sulle estorsioni imposte agli ambulanti del mercatino rionale del quartiere Maddalena. Tocca al pubblico ministero prendere la parola e presentare il conto ai nove imputati che hanno scelto ed ottenuto di essere giudicati col rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena). C’è richiesta di condanna per tutti gli imputati, con pene che oscillano tra i 7 anni e i 15 anni di reclusione: contestati i reti di estorsione, tentata e consumata, con l’aggravante della matrice camorristica per avere agito avvalendosi di metodologie tipiche di un’organizzazione malavitosa e in nome e per conto del clan Mazzarella.

La richiesta più alta, 15 anni appunto, è stata invocata per Ciro Garofalo. Quattordici anni sono stati proposti per Antonio D’Andrea; 12 anni per Marco Micillo; 8 anni per Pasquale Salvia e per Vincenzo Lucci; 7 anni 6 mesi per Rosaria Liguori; 7 anni e 4 mesi per Gaetano Della Porta; 7 anni per Gaetano Gemei (indicato come guardaspalle del ras Salvatore Barile) e per Lorenzo Aiello Rapicano (padre del più noto Biagio). I fatti contestati sono sfociati in misure cautelari nel giugno dello scorso anno. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli ambulanti sarebbero stati costretti a versare a versare somme variabili da 20 a 210 euro, a titolo di tangente settimanale, e taluni anche ulteriori somme (50 euro) in occasione delle festività natalizie e pasquali. Si torna in aula ad aprile per le discussioni della difesa, prologo della sentenza.

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giovedì, 5 Marzo 2020 - 14:35
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